CHIESA ROMANICA DI SAN FELICE

CINAGLIO, ASTI

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CHIESA ROMANICA DI SAN FELICE
La chiesa romanica di San Felice risale probabilmente al XIII secolo (Salerno1984), ma secondo alcuni documenti, riguardanti l’area di Cinaglio, già nell’897 risultano esistere terre e vigne dette di San Felice (Eydoux 1982): ciò farebbe pensare all’esistenza di una struttura precedente a quella odierna o alla presenza di beni appartenenti a una fondazione monastica, intitolata a San Felice (viene in mente il monastero di San Felice di Pavia, che aveva dipendenze in diverse località dell’Astigiano). Nel 1246, la chiesa di San Felice, con funzioni parrocchiali, risulta tra i beni appartenenti ai Canonici del Capitolo di Asti e gestita direttamente dagli abitanti di Cinaglio. Nel registro diocesano del 1345 la chiesa dipende dalla pieve di Montechiaro e fa sempre parte dei possedimenti del Capitolo della Cattedrale. Pur mantenendo le sue funzioni parrocchiali, nel 1585, al tempo della visita di Monsignor Peruzzi, risulterebbe come cappella campestre, in condizioni non buone. Pochi anni dopo, nel 1619, al tempo della visita di Monsignor Pentorio, la chiesa, usata a scopo cimiteriale, è definita “elegans in edificis”. Nel 1625 (visita Broglia) è citato per la prima volta l’altare del Rosario, a cui era eretta l’omonima compagnia. Nel 1663 (Visita Roero II) venne fatto erigere un corpo aggiunto, sul lato meridionale della chiesa, addossato all’esterno della cappella del Rosario. Nella visita pastorale di Mons. Felissano del 1743 vengono citate una torre campanaria e una “domuncula”, ossia un piccolo locale, adibito ad abitazione di un eremita, custode della chiesa. A motivi dei numerosi interventi subiti, oggi rimane ben poco dell’originaria struttura, salvo l’impianto architettonico. La facciata infatti presenta caratteri barocchi, mentre la sistemazione interna, risulterebbe ottocentesca. Nel 1944 il pittore Giovanni Lamberti rifece la decorazione interna, con la caratteristica suddivisione in fasce bianche e grigie. Nel 1979 furono avviati importanti lavori di ristrutturazione e consolidamento dell’intera struttura architettonica, che versava in cattive condizioni, grazie al lascito di un privato, abitante a Cinaglio. A questa ristrutturazione risalirebbe il crollo della torre campanaria poi demolita totalmente. Accertano comunque la sua presenza alcuni reperti fotografici della Soprintendenza, databili al 1966. Gli ultimi restauri apportati alla struttura riguardano gli affreschi interni e risalirebbero al 2004 non sono tuttavia sufficienti è un comitato di tutela e promozione dell’immagine della chiesa si è costituito: www.ilovesanfelice.it, come prevede, d’altra parte la recente adesione al circuito Chiese porte aperte.
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