CHIESA DI SAN CARLO

CREMONA

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CHIESA DI SAN CARLO
La Chiesa di San Carlo sorge nel XVII secolo dalla trasformazione dell’antecedente chiesa di San Donnino (1032 la data di edificazione). San Donnino è stato associato alla figura di Carlo Borromeo nel 1575, quando l’allora Arcivescovo di Milano Carlo Borromeo si reca in chiesa come tappa del suo viaggio apostolico nella diocesi di Cremona. Borromeo decide di donare 100 lire al fine di non demolire la chiesa, allora a rischio viste le condizioni in cui versava. Il 1 novembre 1610 Papa Paolo V celebra la canonizzazione di Borromeo a Roma. La notizia è accolta con grande gioia a Cremona e in tutte le chiese vengono collocati ritratti del nuovo Santo. Nell’allora chiesa di San Donnino viene deciso di esporre anche tre reliquie di San Carlo, le uniche presenti a Cremona. Le reliquie attirano un gran numero di devoti e numerose offerte che verranno investite nella ristrutturazione dell’edificio, che verrà ampliato, ammodernato e a cui verrà cambiato il titolo in San Donnino e San Carlo. Nel novembre 1733 le truppe Franco-Piemontesi riprendono il controllo di Cremona, perso nel 1707 dagli austriaci, e subito la chiesa viene sequestrata e adibita a deposito militare. Con il ritorno degli austriaci nel 1736 la chiesa riprende la sua sacralità e vive un periodo di prosperità. Nel settembre 1788 viene ridotto il numero di parrocchie urbane per mano dell’Imperatore austriaco del tempo e la chiesa di San Carlo perde la destinazione di spazio religioso e viene sconsacrata. Nel Maggio 1796 la cavalleria francese occupa Cremona, inizia così la dominazione caratterizzata, tra le tante cose, dalla requisizione di conventi, palazzi e chiese e dalla confisca di opere d’arte riclassificate poi come beni nazionali francesi e inviati a Parigi. Dalla Chiesa di San Carlo viene rimossa la pala d’altare lignea, costruita nel 1643 da Francesco Pescaroli e intitolata a San Carlo, spostata poi in una villa a Torre de’ Picenardi, dove si trova ancora oggi. Nel novembre 1798 San Calo viene chiusa e trasformata in deposito per imbarcazioni, con danni agli altari e al tesoro preservato al suo interno. Nel marzo 1799, con la sconfitta dei francesi da parte degli austriaci, San Carlo viene riaperta e torna ad essere officiata. Così rimane fino al 1859 quando, durante la Seconda Guerra d’Indipendenza tra Piemonte e Austria, viene requisita e trasformata in alloggio militare per gli austriaci. Con la proclamazione del Regno d’Italia il 17 marzo 1861 Cremona diventa italiana, ma per San Carlo nulla cambia: ancora chiusa, ancora requisita, e da alloggio per soldati passa ad essere magazzino per il foraggio fino alla metà del 1862, quando viene riaperta e riprende la sua attività fino al 1915. L’ingresso dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale nel 1915 porta alla sospensione del culto e alla chiusura di San Carlo, che viene utilizzata come deposito militare. La fine del conflitto segna per la chiesa l’inizio della terza tranche della sua lunga storia, la più tormentata, la più difficile da sintetizzare. Tra il 1923 e il 1925 viene affittata alla croce rossa che la utilizza come magazzino per la conservazione del materiale ospedaliero; dal 1941 al 1946 viene affittata alle suore che la trasformano in palestra; tra il 1946 e il 1947 viene utilizzata come magazzino per il legno; tra il 1947 e il 1948 viene adibita a magazzino della Federazione Provinciale delle Cooperative di Cremona; nel 1962 diventa magazzino per pali telefonici e negli anni ’80 viene data alla Caritas per utilizzarla come deposito. La chiesa di San Carlo, luogo nella memoria storica della comunità, ha vissuto, nella sua storia più recente, un’apertura al contemporaneo. Oggi lo spazio ospita un progetto di mostre di arte contemporanea che prende il nome dalla chiesa: San Carlo Cremona. È un progetto di Form. The Creative Group.
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