La
Chiesa di San Bartolomeo è uno dei più importanti monumenti della città di
Scicli, risalente ai primi anni del
XV secolo, resistette in larga parte al catastrofico
terremoto del 1693.
L'imponente e scenografico
prospetto, progettato dall'
architetto siracusano Salvatore Alì in stile
barocco-neoclassico tradisce già un sostanziale cambiamento di gusto nella cultura ufficiale, un netto passaggio dalla pomposa e gonfia plasticità tardobarocca a una più chiara e razionale classicità.
L
'impostazione volumetrica e chiaroscurale nonchè l'
impatto teatrale di questo oggetto architettonico nel contesto urbano e naturale rimangono decisamente fedeli alla
poetica tardobarocca. L'
influsso neoclassico è chiaramente leggibile per la
profusione di colonne trabeate dal rigore palladiano reiterate da un ordine all'altro, dal basso verso l'alto fino a concludersi nei possenti
costoloni della cupola che conclude e corona l'intero organismo della
facciata.
La
struttura architettonica interna è estremamente chiara: l'
aula a unica navata è preceduta da un
esonartece e conclusa da una profonda
abside rettangolare;
due cappelle si innestano simmetricamente a metà della navata come una sorta di transetto ma con una quota inferiore delle volte. Il complesso apparato decorativo in
stucco parzialmente dorato eseguito dalla
prima metà del Settecento sino al 1864 rappresenta uno degli esempi più riusciti di
spazialità barocca e rocaille in Sicilia.
Gli
affreschi sulla volta della navata rappresentano
scene della vita di San Bartolomeo; momenti della preghiera, della benedizione, dell'arresto e del
martirio.\r\n
Di pregevole fattura e di dimensioni notevoli la pala d'altare raffigurante il Martirio di San Bartolomeo di Francesco Pascucci, notevole anche l'Immacolata fra Santi del Cassarino e la Deposizione di Mattia Preti proveniente dalla chiesa conventuale dei pp. Cappuccini, già chiesa di Sant'Agrippina a Scicli.
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Opera d'arte inimitabile e di altissima qualità è sicuramente il presepe ligneo del 1573 di scuola napoletana attribuito a Pietro Padula: al centro della scena compare la Natività, scenograficamente apparecchiata fra rovine architettoniche, mentre gli altri personaggi, contadini e pastori, fanno da contorno; angeli dalle sembianze di putti fluttuano sospesi sulla scena. Delle statue, in origine sessantacinque, alte un metro, ne sono rimaste oggi soltanto ventinove.
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Degne di nota la ottocentesca statua dell'Immacolata, lignea e laminata d'argento e la Sacra Cassa, un'urna-reliquiario d'argento decorata con varie incisioni raffiguranti scene della vita di San Bartolomeo.