CHIESA DI S. MARTINO

PIANIGA, VENEZIA

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CHIESA DI S. MARTINO

La Chiesa Parrocchiale è dedicata al Santo Vescovo Martino di Tours. I più antichi documenti che ne fanno menzione risalgono al XII secolo, ma si ritiene che l'edificio preesistesse almeno fin dall'Alto Medioevo e la struttura originaria fosse paleocristiana. La chiesa attuale è romanica, pur con notevoli influssi gotici, e conserva nelle sue linee fondamentali l'aspetto risalente al XIII secolo, pur dopo le numerose ristrutturazioni e ampliamenti condotti nel corso dei secoli. La facciata è molto semplice ed elegante, rivestita di mattonelle in cotto di Treviso e abbellita da un portico esterno sostenuto da due colonne di pietra; sotto il portico, la lunetta sovrastante il portale è ornata da un affresco rappresentante San Martino nell'atto di dividere il proprio mantello con il povero. All'interno, sulle pareti, si notano ancora lacerti di un affresco cinquecentesco che un tempo le decorava completamente; oggi ne rimane leggibile solo un'immagine di Santa Lucia. All’interno della chiesa, sulla destra, si vede la Cappella del Battistero. Costruita nel 1554, nel 1606 fu restaurata e affrescata. Non si conosce il nome del pittore, ma si tratta certamente di un notevole manierista veneto. Da osservare poi è anche la tela seicentesca che si trova sulla porta laterale di destra, raffigurante la “Lavanda dei piedi”, mentre sulla porta che dà in sacristia è visibile il frammento cinquecentesco di una Madonna. Ma ciò che più interessa vedere all’interno della chiesa è senz’altro, dietro l’altare maggiore, il polittico di Francesco Bissolo (1470-1554), scolaro di Giovanni Bellini. Un’opera di grande nobiltà formale nella quale al centro spicca su tutti la Madonna col bambino. L’altare è ornato di due angeli attribuibili con buona probabilità a Francesco Rizzi. Altre opere si possono vedere: il bassorilievo sopra una porta di sinistra, databile al primo Cinquecento e che raffigura la Madonna col Bambino; una “Pietà” con San Carlo e Sant’Antonio di Padova, databile al secolo XVII, opera di buon livello artistico di un pittore veneto; una tela del Seicento, sopra la porta laterale di sinistra, che raffigura l’Ultima Cena; una pala, sul primo altare di sinistra, con “Madonna del Rosario e Santi”, che è databile al 1500 e presenta alcuni elementi di tendenza tintorettesca. Infine uno sguardo al soffitto, dove un affresco rappresenta le virtù teologali, Fede, Speranza e Carità. Di scuola veneta del ‘700, si è prospettato come autore Giambattista Crosato. Merita un’occhiata anche il portale d’ingresso a settentrione, sul quale un bassorilievo rappresenta San Martino a cavallo e due angeli, assegnabile quasi con certezza alla bottega dei Bonazza e con ragionevole probabilità a Tommaso Bonazza (ca. 1696-1775), che fu molto operoso nel territorio padovano. Bello è il campanile, con quei suoi caratteri trecenteschi particolarmente marcati.

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