CHIESA DI S. MARIA DI DONNAREGINA NUOVA

NAPOLI

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CHIESA DI S. MARIA DI DONNAREGINA NUOVA
La chiesa di Santa Maria Donnaregina Nuova è una chiesa monumentale di Napoli sita in largo Donnaregina, di fronte al palazzo Arcivescovile. Dal 2007 l'edificio è sede del Museo diocesano di Napoli, al cui circuito fa parte anche l'adiacente chiesa di Donnaregina Vecchia. Il complesso monastico, già esistente nell'VIII secolo, era sin da subito dotato di una chiesa, Santa Maria Donnaregina Vecchia, costruita nel XIV secolo grazie alle donazioni della regina di Napoli Maria d'Ungheria. Agli inizi del Seicento proprio dinanzi alla chiesa Vecchia venne costruita quella Nuova con lo scopo di riservarla alle monache clarisse, costituendo in questo modo un unico grande complesso monastico di Donnaregina, formato per l'appunto dalla Vecchia e la Nuova chiesa, entrambe direttamente collegate tra loro tramite le rispettive zone absidali. Il nuovo edificio, iniziato nel 1617, fu costruito da Giovan Giacomo di Conforto. La facciata fu già conclusa nel 1626; il portale marmoreo, opera di Bernardino Latini, venne aggiunto nel 1647 mentre la cupola venne costruita nel 1654 in sostituzione di una copertura provvisoria decorata con una grande tela del 1626 di Aniello de Vico. La volta della navata centrale era stata affrescata da Francesco Maria De Benedictis a partire dal 1654 e nel 1655 la nuova cupola venne affrescata da Agostino Beltrano. La nuova chiesa venne infine consacrata nel 1669 dal cardinale Innico Caracciolo. Il progetto che prevedeva la costruzione di un nuovo campanile era stato avviato nel 1681 ma fu presto abbandonato in seguito all'opposizione delle monache agostiniane del vicino monastero di San Giuseppe dei Ruffi. I lavori di decorazione proseguirono fino al Settecento: nel 1684 Francesco Solimena affrescò il coro delle monache e nel 1686-1687 Luca Giordano la volta del coro delle converse. Le cappelle laterali furono decorate con stucchi nel 1693 e l'altare maggiore venne realizzato nel 1701. Nel 1727 il trecentesco sepolcro della regina Maria d'Ungheria fu trasportato dalla chiesa Vecchia al comunichino delle monache, ambiente questo che due anni dopo, nel 1729, venne affrescato con il Miracolo della manna da Santolo Cirillo, un pittore seguace del Solimena che affrescò anche la volta della sacrestia nel 1735. Il portale di ingresso del monastero su vico Donnaregina venne realizzato nel 1771. Davanti alla facciata della chiesa si provvide a realizzare il largo Donnaregina e nel 1780 una grande scalinata, su progetto di Angelo Barone, collegò la facciata alla piazza. L'ampliamento di via Duomo decretato nel 1860 a seguito dell'approvazione del grande progetto di riqualificazione urbana denominato Risanamento di Napoli richiese l'abbattimento di una parte del complesso religioso. Il monastero venne pertanto soppresso nel febbraio del 1861 e la chiesa Nuova venne mantenuta aperta al culto dall'arciconfraternita di Santa Maria della Visitazione sino al 1972, mentre la chiesa Vecchia passò al comune di Napoli. Le due chiese di Donnaregina, originariamente collegate tramite il portale monumentale posto nel coro delle monache della chiesa Nuova e che portava alla zona presbiteriale di quella Vecchia,[3] furono separate nel 1928-1934 in occasione dei lavori di Gino Chierici: per la ricostruzione dell'abside gotica della chiesa Vecchia fu infatti accorciato di sei metri il coro di quella più recente facendo perdere così il punto di congiunzione dei due edifici; il sepolcro di Maria d'Ungheria in questa occasione fu nuovamente spostato nella chiesa Vecchia. La chiesa di Donnaregina Nuova, così come la Vecchia, appartiene al circuito del Museo diocesano di Napoli. I due corridoi che collegano i due cori del piano superiore, così come le sale antistanti il presbiterio nella zona inferiore, vedono il succedersi in sequenza di stanze nelle quali sono esposti dipinti e opere d'arte facenti parte del museo in senso stretto e appartenenti alla Curia, piuttosto che a chiese cittadine soppresse o chiuse nel tempo.
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