Menzionata per la prima volta nel XIII secolo, la chiesa della Santissima Trinità a Borgo Sacco, situata nei pressi dell'imponente Chiesa parrocchiale e dell'ex Manifattura Tabacchi, acquista le forme odierne grazie ad un'opera di ricostruzione promossa dal Comune di Borgo Sacco e dalla famiglia Fedrigotti al fine di sciogliere un voto contratto durante l'avanzata lagarina delle truppe capitante dal generale francese Vendôme nel 1703. La fabbrica viene conclusa nel 1729 e affidata ai membri della locale confraternita della Carità. Ceduta alla famiglia Fedrigotti nel 1801, la Chiesa tornò in possesso del Comune di Rovereto e degli abitanti di Borgo Sacco nel 1965. L'interno presenta una navata unica, indivisa dal presbiterio. Appare semplice e di dimensioni contenute. La volta della navata e dell'abside, la controfacciata e la parete di fondo della navata, le pareti e l'intradosso della cupola della cappella laterale sono ornate da dipinti ad affresco raffiguranti scene sacre e da elementi decorativi fitomorfi e geometrici. Sul lato occidentale s'innesta la cappella della Beata Vergine di Caravaggio, costruita sul modello di quella dell'Annunziata della parrocchiale e affiancata dall'esile campanile a base quadrata. La decorazione della cappella della Madonna di Caravaggio fu affidata all'artista alense Antonio Gresta (1671-1727) ; mentre la cupola e parte della navata della chiesa fu affidata al saccense Gasparantonio Baroni Cavalcabò; la controfacciata e parte del soffitto dell'aula della chiesa è opera del roveretano Domenico Udine.