Domina il centro di Popoli questa chiesetta databile alla metà del XVI secolo, ma ricostruita nelle forme attuali nel 1734. La bella scalinata d’accesso le conferisce un aspetto scenografico. Si presenta come un blocco compatto sormontato da una cupola su base ottagonale. La facciata baroccheggiante è scandita da paraste che marcano il portale centrale e i due laterali, sovrastati da finestroni posti entro cornici riccamente scolpite. Quattro anfore di pietra collocate sulla trabeazione conferiscono maggiore movimento alla struttura. Distinto dalla facciata è il campanile cinquecentesco con cuspide piramidale, realizzato con grossi blocchi di pietra diversa dal resto dell'edificio. All’interno, degno di nota è l’altare maggiore, attribuito a Nicodemo Mancini e datato al 1750. Nel corso di recenti lavori di ristrutturazione nella sacrestia è venuto alla luce l’accesso ad una cripta utilizzata per l’inumazione dei morti, in particolare confratelli e consorelle della Congrega della SS. Trinità. Al momento della scoperta vi erano alcuni corpi risalenti al XVIII secolo in stato di mummificazione naturale.