E' detta anche di Sant'Agostino, in quanto attigua all'antico convento Agostiniano. Risale al XV secolo e venne restaurata nel 1576. È situata nella parte est del paese in una posizione sopraelevata rispetto alla strada. Si accede tramite una scenografica scalinata che attraversa un artistico arco detto Porta Durazzesca. La facciata della chiesa presenta ancora la struttura quattrocentesca; pregevole è il campanile con la caratteristica cuspide a forma di piramide.
L'interno è a navata unica, il pavimento è a mattonelle di cotto esagonale. Pregevole risulta il tetto ligneo a capriate, che, anticamente, era riccamente affrescato. Le pareti sono bianche e prive di affreschi. Sono visibili quattro altari, oltre al maggiore, di cui due lignei e dipinti con colore blu oltremare. Degno di nota il bel pulpito ligneo settecentesco aggettante dalla parete destra del tempio. Tra le opere pittoriche di pregio si ammirano: una Madonna col Bambino di autore ignoto, un grande quadro che raffigura La Madonna che appare a Sant'Agostino ed a Santa Monica, anch'esso di ignoto autore. Un altro quadro raffigura La Morte di Sant'Alessio, dono delle sorelle Paguni. Di particolare interesse è La Visita dei Tre Angeli ad Abramo, copia fedele del XX secolo di un antico quadro quattrocentesco, trafugato nel 1971. L'originale quadro trafugato era stato attribuito al pittore Antonino Giuffrè.