CHIESA DELLA SANTISSIMA ANNUNZIATA

ACRI, COSENZA

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CHIESA DELLA SANTISSIMA ANNUNZIATA
Chiesa dell'Annunziata, la cui prima citazione storica è ad opera del vescovo Ruffino nel 1269, peculiare il campanile su tre piani in pietra bianca. Posta al di fuori delle mura di cinta dell’antico centro abitato, presenta una tipica pianta romanica a croce latina e a tre navate cui si accede dal portone centrale e dalle porte laterali della facciata: questa è caratterizzata da 6 colonne portanti e da altre quattro che occupano lo spazio superiore insieme ad una croce in pietra. Tipico dell’arte romanica è anche il campanile, costruito in pietra calcarea come la croce sulla facciata, che si sviluppa su tre livelli Dal secolo XVII ospitò le tombe di alcune nobili famiglie di Acri. E’ composta da tre navate nelle quali vi sono le cappelle delle famiglie Salvidio, Giannone e Spezzano. L’interno presenta, nella volta, affreschi di Raffaele d’Alvisio di Aiello Calabro. Poi, pannelli di pala d’altare raffiguranti San Giuseppe e Sant’Anna, opere cinquecentesche di scuola napoletana; porta lignea intagliata; tela di Luigi Medollo da Corigliano del 1850. Nella navata sinistra, cappella con affresco della Madonna di Fatima, statua della Vergine e affresco raffigurante il Battesimo di Cristo. In una cappella successiva, dipinto raffigurante la Madonna di Guadalupe. Nella navata destra, cappella della famiglia Falcone con una Crocifissione di anonimo napoletano del sec. XVII; più avanti, cappella della famiglia Giannone con dipinto raffigurante San Nicola di Bari; segue cappella della famiglia Spezzano che fino a qualche tempo addietro custodiva una splendida tela del Santanna del 1776 raffigurante Santa Lucia con i santi Rocco ed Emilio. Il pittore Raffaele d’ Alvisio ha affrescato la volta con immagini che rappresentano l’Annunciazione, l’adorazione dei Magi, lo Sposalizio della Madonna con San Giuseppe, ecc. Nella cupola dell’altare maggiore, dipinti raffiguranti i quattro evangelisti, opere di Raffaele D’Alvisio, restaurate nel 1950 da Emilio Jusi da Rose. Sull’altare, Madonna del Carmine col Bambino. Ai lati, due affreschi di Guido Faita da Montalto Uffugo, raffiguranti rispettivamente i Discepoli di Emmaus e Gesù nell’orto. Nella navata a sinistra dell’entrata possiamo ammirare una crocifissione, che è considerata un piccolo capolavoro, e una parte dell’iscrizione in gotico che la illustra.
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