CHIESA DELLA MADONNA DI ODEGITRIA

GALATONE, LECCE

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CHIESA DELLA MADONNA DI ODEGITRIA

La chiesa della Madonna di Odegitria, datata XII - XV secolo, si trova nel centro dell'abitato di Galatone in provincia di Lecce, in via Tunisi-angolo Piazza Itria, sulla strada principale che nel passato univa i grossi feudi di Fulcignano e Galatone. E' una delle testimonianze più antiche del periodo bizantino nel Sud Italia. Probabilmente fu costruita dai monaci basiliani del vicino Cenobio di S. Nicola di Pergoleto negli ultimi decenni del 1100. Della chiesa originale, risalente al XII secolo, si conserva ben poco. Quella parte residua che possiamo visitare è in stile catalano-durazzesco, ancora con stilemi medievali quali le strette monofore laterali strombate e il piccolo oculo posto a nord. Sulla facciata posteriore la caratterizza un tipico fregio di influenza catalano-durazzesca. La cappella presenta la struttura di un preesistente tetto esterno a capanna, mentre internamente è voltata a botte. All’interno dell’edificio, a navata unica, oggi non si conserva nessun altare antico. L’interno è affrescato sia sulla facciata absidale che sulle volte. Le infiltrazioni dall’esterno e l’uso a stalla che è stato fatto per alcuni secoli hanno particolarmente rovinato il preziosissimo ciclo pittorico stratificato. Sull’abside, secondo campiture rettangolari, vi sono scene della passione di Cristo. Al centro la madonna di Odegitria (indicatrice della via) che indica la via della salvezza in suo figlio Gesù. Sui lati si distinguono la figura di san Rocco, affrescata tra le pareti di una monofora cieca e, al centro, quella di S. Eligio Vescovo, protettore di viandanti, commercianti e animali, e le tre virtù teologali. Sul lato esterno est due postumi e massicci contrafforti eretti per contrastare la spinta non compensata della volta a botte. L’aula è stata ingrandita con la riannessione di una adiacente vano, anche questo anticamente usato come stalla. Tutto il ciclo pittorico della santologia orientale e il significato metaforico delle immagini sacre confermano il ruolo di questo cenobio come ospizio esterno alle città per i pellegrini che transitavano tra Galatone e Fulcignano. La chiesa fu distrutta in parte dal terremoto del 1743 e, dopo un lungo periodo di abbandono, è stata restaurata nella prima metà del 1980 e nel 2011 sono stati restaurati gli affreschi. Custodisce anche la statua della Madonna di Costantinopoli, una scultura monolitica in pietra leccese, riferibile a Francesco Bellotto, che la scolpì alla fine del Quattrocento e che fino al 1955 era venerata nella Collegiata dell'Assunta. Partecipare al censimento "Luoghi del Cuore" del FAI è una grande occasione per invitare i pellegrini e i viandanti contemporanei a conoscere questo luogo da valorizzare e salvaguardare nel rispetto delle radici e delle tradizioni affinché possano goderne anche le generazioni future.

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