La riconosciuta valenza storico-testimoniale del complesso architettonico della Chiesa del Carmine in Bagnara Calabra, monumento risalente alla fine del XVIII secolo e testimonianza della ricostruzione successiva al terremoto del 1783, oltre che pregevolissimo esempio di architettura tardo barocca, costituisce per l'intera cittadinanza un caposaldo di memoria condivisa che da tempo immemore identifica la storia della cittadina. La chiesa si trova infatti in posizione baricentrica rispetto all'abitato: sorge su un terreno acclive, a ridosso della SS 18 che ne sovrasta, in pendenza, buona parte della fiancata destra fino ad arrivare alla zona d'accesso, dove si trova il lungo piazzale, sostenuto da una sequenza di strutture a volta e delimitato ad ovest da una preziosa balaustra in ghisa. L'interno ad unica navata con abside lunettata, è arricchito da quattordici medaglioni raffiguranti gli apostoli, e diverse scene bibliche dell'antico testamento, opere del Gianforma. Lungo le pareti longitudinali, in alternanza alle colonne, si trovano pannelli con rilievi floreali stilizzati, che percorrono anche le costolature della volta e del catino absidale e si snodano in festoni lungo i fronti dell'arco trionfale che, da visione ravvicinata, presentano un grave stato di compromissione. Medesimo degrado si riscontra nel fastigio su cui troneggia il gruppo della "Gloria": angeli, fregi e raggi in struttura lignea anch'essi opera dell'artista catanese che incorniciano la pregevole icona databile al XI- XII secolo. La compromissione statica dell'intero edificio si evince anche dalla crescente inclinazione dell'altare maggiore, il cui livello si modifica fortemente rispetto all'asse del pavimento. La volta sottostante il tetto, presenta anch'essa preoccupanti fessurazioni come anche il campanile, ricostruzione in c.a. del 1917 (prog. ing. E. Mollino) si riscontra fortemente degradato nella composizione degli intonaci. Alle suddette problematica, si aggiunge l'annosa questione relativa alla conservazione del fronte principale, in pietra di Siracusa, soggetto a gravi fessurazioni e sgretolamenti, in particolare nel basamento inferiore.
Grazie alle segnalazioni del FAI sono iniziati nel 2013 i lavori di restauro della facciata e del campanile della Chiesa promossi dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, ma non basta: l'intero complesso necessita di un restauro e della messa in sicurezza.