Fu sede della confraternita detta un tempo “della Morte”, istituita nel 1636. La piccola chiesa fu nel 1726 inglobata, con il permesso della confraternita, nell’adiacente Palazzo Corboli. Una finestra consentiva ai Corboli di assistere direttamente alla messa. Per l’occasione Sinibaldo Corboli fece rinnovare l’aula da stuccatori fiorentini: a essi si deve la decorazione dell’altare maggiore. Sulle pareti, entro eleganti cornici in stucco, il fiorentino Dionisio Predellini dipinse a fresco una serie di “scheletri con i simboli delle attività terrene prima della morte”.