CHIESA BEATA VERGINE INCORONATA (MAUSOLEO DI VESPASIANO)

SABBIONETA, MANTOVA

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CHIESA BEATA VERGINE INCORONATA (MAUSOLEO DI VESPASIANO)
La Chiesa dell'Incoronata, impreziosita dal severo mausoleo del duca, sul quale spicca la statua bronzea di Vespasiano eseguita da Leone Leoni, doveva fungere da cappella palatina e da pantheon della dinastia dominante. Per tale ragione venne affidata alla cura dei frati Serviti, presenti a Sabbioneta dal 1448. Il caratteristico impianto ottagonale, volutamente in contrasto con i dettami del Concilio di Trento, ben si adatta ad ospitare un mausoleo. La Chiesa, edificata tra il 1586 e il 1588, custodisce infatti la tomba del duca, qui sepolto con il pendente del Toson d'Oro, la massima onorificenza cavalleresca che Imperatori e Re di Spagna concedevano a personaggi degni di lustro e onore. Sorge su due preesistenti edifici di culto, il più antico dedicato a San Biagio (antico Patrono di Sabbioneta), il più recente intitolato a San Nicola, la cui memoria liturgica coincideva con il giorno del compleanno di Vespasiano, il 6 dicembre. Nel 1592 al blocco ottagonale venne aggiunto il campanile ad avancorpo, con un portichetto a tre fornici (aperture). Chiesa della Beata Vergine Incoronata (Mausoleo di Vespasiano) Il rilevante alzato della chiesa è suddiviso in tre ordini, che sottolineano la contaminazione tra pittura e architettura, attraverso una costante proposizione illusionistica di grande impatto emotivo: il primo presenta motivi a finto marmo, finti cassettoni nelle arcate e illusionistici palchetti con balaustre ai lati degli altari; il secondo corrisponde al matroneo, ornato da motivi a finto marmo e da motivi architettonici che sottolineano i profili delle arcate, con quattro targhe che propongono iscrizioni bibliche alternate a finte nicchie a conchiglia; la cupola rivela balaustre su cui poggiano urne che si stagliano sopra un cielo finto. In essa sono dipinte quattro finestre e quattro finestroni circolari su finti cassettoni, che rimpiccioliscono avvicinandosi alla lanterna. Il mausoleo, collocato alla sinistra dell’altar maggiore, fu commissionato a Giovan Battista della Porta da Isabella Gonzaga, così ottemperando alla disposizione testamentaria del padre Vespasiano. In esso furono impiegati marmi antichi rarissimi e di grande preziosità: Rosso di Siena, Giallo antico, Africano antico, Broccatello di Spagna, Verde antico o Serpentino, Pietra di Paragone, Moscato d’Ardese. Nelle nicchie ai lati della statua bronzea, ivi collocata proveniente dalla piazza, ma di dimensioni non consone allo stallo, dove il conditor appare assiso sulla sedia curulis, abbigliato come un antico imperatore romano, con un libro stretto nella destra e la sinistra levata in atteggiamento inintelligibile, forse nell’atto di plasmare la sua città ideale, compaiono le statue in marmo della Giustizia e della Fortezza. La chiesa è dotata di una antica campana, risalente al tempo di Vespasiano.
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