Un tempo la chiesa era annessa al vastissimo monastero benedettino, fondato nel 1576. Il convento si estese nei secoli successivi fino a raggiungere il limite settentrionale delle mura cittadine. Trasformato in ospedale dopo la confisca dei beni ecclesiastici nel 1866, è stato demolito, insieme ad una vasta zona limitrofa, nel 1932 per la costruzione del palazzo di Giustizia.
La chiesa fu costruita nel 1612 su progetto di Orazio Nobili, ha facciata esterna a due ordini, severamente impostata secondo i canoni del primo barocco romano. L’interno è ad un’ unica navata, riccamente decorata da marmi mischi e stucchi dorati. Il soffitto a botte è decorato da stucchi dorati e dall’affresco di Olivio Sozzi con il Trionfo degli Ordini religiosi.
Sulle pareti laterali si aprono brevi cappelle ornate da colonne tortili con intarsio in pietra azzurra. Agli altari sono posti paliotti raffiguranti elaborate architetture, segno del più alto virtuosismo dell’artigianato decorativo siciliano.
La facciata esterna della chiesa appare particolarmente severa, secondo i canoni tipici del primo barocco romano. L'interno è strutturato ad unica navata con impostazione spaziale rinascimentale. L'interno dell'edificio si fa notare per la ricchissima decorazione marmorea policroma.
La controfacciata è invece animata dal pregiato coro delle monache di clausura, sostenuto da quattro colonne binate di marmo del Monte Billiemi, opera degli affermati architetti Giacomo Amato e Gaetano Lazzara. Sulle pareti laterali si trovano quattro cappelle, quelle più vicine all'ingresso sono ornate da colonne tortili con intarsi in marmi nei basamenti, pietre preziose, paliotti magnifici e animati decori marmorei e in stucco.
Un tripudio di riccioli e volute, cornici e modanature, decori floreali e ghirlande fitoformi, foglie d'acanto e gigli stilizzati, capitelli e rilievi rendono gli interni della chiesa un luogo dal fastoso ma equilibrato inno artistico al sacro.