CHIESA DEL SS. SALVATORE

PIEDIMONTE MATESE, CASERTA

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CHIESA DEL SS. SALVATORE
La chiesa del SS. Salvatore fu edificata a partire dal 1654 su progetto dell’architetto bergamasco Co­simo Fanzago, trasferito ed operante a Napoli dal 1608. La costruzione fu voluta dall'abatessa Casta Paterno in sostituzione di una più piccola che sorgeva di fronte alla cappella di S. Biagio dal 1568, anno in cui fu qui trasferito il monastero benedettino fondato nel 770 dal Duca di Benevento Arechi II, originariamente situata nei pressi dell'attuale stazione ferroviaria. L’organismo si sviluppa su quattro livelli oltre il piano terra: dietro l’altare, rialzato, il coro circolare; un se-condo livello a quota 8,00 con affacci all'interno protetti da grate; il terzo a quota 12,50 con finestroni per l’illuminazione della volta e infine a quota 16,70 un’ampia altana sotto la copertura principale; un doppio involucro circonda i lati e l’abside della chiesa, e nelle intercapedini così for­mate sono alloggiati ambulacri, affacci ed accessi a monte con il monastero di clausura (ora condominio) e sull’altro lato con un edificio ora in proprietà privata. Lo spazio interno della chiesa è impostato su volumi semplici con precisi rapporti geometrici di tradizione cinquecentesca: su un’aula rettangolare con i lati nel rapporto 1/v2 si innestano quattro espansioni circolari, e l’alzato ripete lo schema con gli stessi rapporti. La sobrietà dell'impianto spaziale è riscattata dalla ricchezza progettuale, dalla finezza nell'uso di materiali diversi e nella loro organizzazione visiva, capacità in cui il Fanzago eccelleva, avendo una grande esperienza di scultore e decoratore in molti luoghi in Italia e soprattutto a Napoli. Non mancarono a Fanzago contatti diretti con l'epoca d'oro del barocco a Roma, dove soggiornò ed operò prima del 1608 e più a lungo dal 1647 al 1655. La chiesa del SS. Salvatore presenta soluzioni originali nell'impianto generale: essendo parte integrante e nucleo del convento e allo stesso tempo sua interfaccia col mondo esterno, gli spazi funzionali della clausura circondano l'aula pubblica con discrezione: la luce filtra dall'alto mediata ed attenuata dal doppio involucro, ma le ricche grate dorate che affacciano nella chiesa, il sontuoso pavimento maiolicato, la imponente facciata sulla strada ostentano la ricchezza del monastero. Unica è la forma dell'abside: l'altare è spostato indietro in uno spazio circolare e intorno a questo si affaccia il coro su un ampio palco acustico. Sulla bussola d'ingresso si trova un pregevole organo decorato del '600.
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