Edificata su progetto dell’Architetto G.B. Amico di Trapani nel periodo compreso tra il 1741 e il 1759,è il più imponente monumento di natura religiosa di Calatafimi. Sorge su una spianata ricavata dal taglio della roccia viva, dominando gran parte della cittadina da Sud. Severa architettura neoclassica non sfugge all’interno all’influenza delle tentazioni del barocco già declinato in Europa, ma ancora presente in provincia. Non è comunque noto a noi come fosse in origine la facciata, in quanto la stessa fu rifatta nella seconda metà dell’800 (1885) impoverendo forse il ben più ricco, ma scarsamente durevole originale. E' ad unica navata: lunga circa 40 ml. tribuna compresa ed è larga circa 10 ml., l’altezza è di mt. 17,50. Linterno assai ricco, contiene opere del Norrito, Mercurio, Costantino,La Bruna, Giambecchina. Sono presenti sei grandi altari laterali incassati nei muri formanti altrettante cappelle, in fondo è la grande tribuna nella quale è posto l'altare del Santissimo Crocifisso, ricchissimo di marmi policromi ed ori. Entrati nella Chiesa si trovano, nel lato destro, il busto marmoreo di Nicolò Mazzara, cittadino illustre, scolpito nel 1882 dal palermitano Domenico Costantino. Nel primo altare un quadro di Sant’Eligio e Sant’Atanasio, con la Madonna ed il Bambino Gesù in una corona di angeli, del Mercurio (1768). Nel secondo altare Filippo Neri nella visione dell'apparizione della Madonna col Bambino, di autore ignoto (1698). Nel terzo altare una Santa Caterina Alessandrina sempre del Mercurio, che rivela all'imperatore Massiminio, persecutore dei cristiani, le gioie e le dolcezze della fede. Nel primo altare di sinistra un dipinto dai colori forti del trapanese Domenico La Bruna raffigurante il simulacro della Madonna di Trapani, con San Nicola e Sant’Alberto in una popolosa festa di angeli. Nel secondo i Santi Crispino e Crispiniano ai quali appare la Madonna col Bambino, anch’esso del Mercurio (1767). Infine nell'ultimo altare il Cuore di Gesù del Gianbecchina, del 1961. Nei due lati della tribuna sono collocati due grandi tele, del Mercurio (1776) raffiguranti scene del vecchio testamento. Quattro affreschi delle volte, della nave e della tribuna, dipinti nel 1772 dal Norrito completano la parte figurativa. L'abside e l'altare sono di marmi policromi rari e preziosi, tra i quali il marmo giallo alberato di Segesta. In onore del Santissimo Crocifisso si celebra una delle feste popolari più antiche d'Italia, si svolge nella città di Calatafimi ogni 5 o 7 anni, nei giorni che vanno dal 1º al 3 maggio. È una festa religiosa in onore di Cristo Crocifisso, la cui devozione nella cittadina è collegata ad un antico crocifisso ligneo di autore ignoto, cui sono attribuite numerose guarigioni avvenute nel 1657. In tale anno il crocifisso, che si trovava nella sagrestia della chiesetta di Santa Caterina d'Alessandria, fu portato per la prima volta in processione con autorizzazione del vescovo di Mazara. Tradizionalmente, come riporta l'etnologo Giuseppe Pitré, la festa non si svolgeva ogni anno, ma ogni qualvolta vi fossero abbastanza risorse per organizzarla: ogni 10 anni dapprima, ogni 5 anni a partire dal 1800. La popolazione calatafimese, divisa in ceti, sfila per tre giorni in processione lanciando confetti, cucciddati e fiori.