Chiesa della Beata Vergine del Sassello o della Pazienza, a Bormio.
E' dedicata alla Visita di Maria a Elisabetta, comunemente nota come del Sassello a motivo del sasso sul quale la chiesa è ancorata.
Le prime notizie sono offerte da un’antica iscrizione conservata nello sguincio della finestrella absidale, dove si legge che l’edificio venne fatto costruire nel 1398 da Giovanni Ianacini al cui figlio Brizio rimase il compito di completarne la decorazione.
Sconosciuto è il nome del frescante, un artiere raffinato che affrescò il catino absidale, dove sono ancora intuibili, nonostante lo scialbo, le figure degli apostoli seduti su scranni; la qualità e la raffinatezza del tratto unitamente all’uso di colori pregiati e la realizzazione delle aureole a pastiglia d‘oro, fanno pensare a una committenza di elevato rango, che dovette necessariamente rivolgersi ad un artista affermato.
E’ probabile inoltre che lo stesso Brizio si occupò di far eseguire l’ancona, originariamente posta sull’altare della chiesa e ora conservata presso il Museo Civico di Bormio.
Si tratta di un altare a sportelli raffigurante la Madonna con il Bambino fra le sante Lucia e Margherita.
Dopo la fortuna iniziale, la chiesa del Sassello fu trascurata e abbondonata, con conseguente dispersione del patrimonio.
Nel corso del 1600 fu avviata una campagna di recupero curata dal sacerdote Baldassarre Bellotti che a partire dal 1684 diede inizio ad una serie di migliorie: la chiesa fu ampliata e si realizzò un nuovo altare ligneo.
A questo secolo risalgono anche le più antiche tavolette votive.
Tele, paramenti e suppellettili arricchiscono la chiesa, purtroppo caduta nel più totale abbandono e degrado.