Fu costruita a partire dal 1664 a est del centro abitato su commissione del vescovo Alessandro Crescenzi. Il disegno architettonico è dell'artista bitontino Carlo Rosa, che insieme ai suoi allievi realizzò anche gli affreschi interni. La chiesa fu edificata sul luogo dove vi era l'antica edicola con l'affresco della Crocifissione, opera del Rapestingo. L'affresco era ritenuto miracoloso, come testimoniano i numerosi ex voto che ancora oggi si vedono sull'antico muro che sporge nella Cappella della Vergine dei Sette dolori. Il luogo era stato donato con il testamento del 20 maggio 1529 da un certo Vincenzo de Riccis al Capitolo della cattedrale di Bitonto insieme all'annesso podere, a condizione che fosse incrementata la devozione dell'immagine sacra del santissimo Crocifisso. A seguito dell'aumento di devozione nei confronti dell'immagine sacra, l'edificio originario era divenuto insufficiente alle esigenze di culto. L'interno, interamente affrescato, presenta volte a botte che si intersecano in corrispondenza della cupola. La decorazione pittorica è opera di Carlo Rosa e degli allievi Nicola Gliri, Giuseppe Luce e Vitantonio de Filippis, che dopo la sua morte ne completarono il progetto. I ciclo di dipinti presenta immagini dell'Antico Testamento (il sacrificio di Abramo, Agar nel deserto, il martirio di Isaia, Giona rigettato sulla spiaggia di Ninive, la visione di Giacobbe, alcune scene della vita di Mosè) e dei Vangeli (la lavanda dei piedi, l'ingresso di Gesù a Gerusalemme, il Getsemani, la Flagellazione) e i ritratti degli imperatori Elena e Costantino. Nei transetti vi sono due altari dedicati a san Martino e san Filippo Neri. Sull'altare principale è raffigurata infine la Deposizione dalla Croce. Nel capocroce è situato il presbiterio e, oltre il muro di fondo, l'ampia sacrestia pure decorata.
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