Torre fu centro abitato sin dai tempi preistorici. L’epoca romana è testimoniata dagli scavi della “Villa Romana” che si trovano accanto alla chiesa e dai reperti archeologici scoperti dall’ultimo conte di Ragogna, conservati ora nel castello divenuto per sua volontà testamentaria il Museo Archeologico di Pordenone. Questa parrocchia fu una delle prime pievi della Diocesi di Concordia: sotto l’attuale edificio ottocentesco si trova una costruzione del VII secolo. La pala dell'altar maggiore, con la Madonna e i santi Ilario e Taziano, è una delle opere più vigorose del PORDENONE. FABIO DI MANIAGO scrive: « Quello però che rende unico questo quadro si è uno degli angioletti che suonano, situato bizzarramente in scorcio, dove il pittore ha esaurito gli sforzi tutti dell'arte e mentre a suonare incomincia, quantunque nella mossa violenta in cui lo ha posto, discoperto non resti che una gamba, egli ha saputo far sentire l'estro musicale che tutto lo agita, nelle morbide dita del piede.»