La piccola chiesa sorge nell'area dell'antica Vaita Filittèria, il quartiere bizantino della Spoleto medievale. Fu consacrata nel 1174 e divenne una delle chiese parrocchiali della città; per la sua costruzione furono utilizzate pietre conce e materiale di spoglio di epoca romana. La chiesa sorge infatti su un’area di antico insediamento; il primo nucleo dell’edificio ha riutilizzato una struttura romana, che aveva l’ingresso verso la piazzetta e che in seguito è divenuta la cripta di una chiesa successiva. L'esterno, di linee molto semplici, è impreziosito nel muro sinistro da un grande affresco raffigurante la Madonna e quattro Santi datato al XIII-XIV secolo, purtroppo assai rovinato; l'interno è ad aula unica con presbiterio rialzato e cripta, oggi non più accessibile. La decorazione pittorica è riferibile ad un arco temporale compreso tra il XII e il XVI secolo. Particolarmente degno di nota è un affresco ubicato nel muro sinistro che rappresenta il Martirio di Thomas Becket da Canterbury, databile al primo quarto del XIII secolo. Esso è uno dei più antichi esempi raffiguranti la scena dell'assassinio del vescovo inglese e si riferisce alla controversia tra quest'ultimo e il Cancelliere del regno d'Inghilterra Enrico II. La vicenda, tuttavia, può essere collegata ad un fatto di storia locale: la lotta tra Papato ed impero per il possesso del Ducato di Spoleto. La zona presbiteriale, aggiunta nel 500, conserva affreschi dello stesso secolo realizzati da Pier Matteo Piergili, prelato e pittore locale.
Fonti bibliografiche per approfondimenti
L'Umbria, Manuali per il Territorio, Spoleto, Roma 1978; W. Gaeta, La pittura a Spoleto nell'età romanica, in Spoletium, 1.