Il tempio ruggeriano del 1094 ad una sola navata e col prospetto rivolto verso il Palazzo Prelatizio, venne ricostruito tra il 1607 ed il 1642, a tre navate divise da 12 poderose colonne di granito, con cupola ultimata un secolo dopo. Il prospetto che da sulla Piazza Mons. Antonio Franco è impreziosito da un magnifico portale marmoreo di Gabriele de Baptista (1485). Solenne e vasta, di stile rinascimentale, custodisce numerose e preziose opere d'arte. Ricordiamo: la statua marmorea della patrona S. Lucia (XV) attribuita al Laurana; il grande dipinto (mq 24) dell'Assunzione che occupa l'intera parete di fondo dell'Abside, di Fra Felice da Palermo (1771); la tela di S. Biagio di Pietro Novelli (1645); la tavola del S. Marco di Deodato Guinaccia (1581); la statua in alabastro roseo dell'ecce Homo attribuita ad Ignazio Marabitti (1771); la tela delMartirio di San Sebastiano di G. Salerno (sec. XVII); il fonte battesimale di Gabriele de Baptista (1485); la tela dell'Immacolata di Filippo Jannelli (1676); le sculture della Cappella del Sacramento di Valerio Villareale (1773-1854) impreziosita dal gruppo dell'Ultima Cena; Crocifisso Ligneo d'Ignoto (1665). Pregevole il coro in noce intagliato attribuito a Giovanni Gallina da Nicosia (1650) e gli splendidi armadi della sacrestia che custodiscono artistici e preziosi paramenti ricamati in oro, argento e pittoresco. Del tesoro della Cattedrale (ostensori, reliquiari ex voto d'oro e d'argento) ricordiamo il reliquiario in argento dorato della S. Spina di orafo messinese del 1300, mano argentea con reliquia di S. Lucia di Francesco Bruno, uno dei più rinomati argentieri messinesi del 1600. La Cattedrale, al suo interno, custodisce una preziosissima urna contenente la salma incorrotta, del Servo di Dio Mons. Antonio Franco Prelato ordinario della Prelatura Nullius di S. Lucia del Mela morto in odore di santità il 2 settembre 1626.
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