Cese è innanzitutto un paese, e non possono che essere queste parole di Pavese a introdurne una breve descrizione: "Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra, c'è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti.". In questo, che è il luogo del cuore di molti, storia, tradizione e natura si incontrano e si uniscono in una sinergia unica, che affonda le sue radici nella memoria dei più anziani e nella buona volontà di tanti giovani che ne portano avanti le tradizioni.
Piccolo centro della Marsica, nell'area dei Piani Palentini, alle pendici del Monte Salviano e poco distante dal Fucino, vede tracce della sua storia già in epoca romana, quando la zona dei Piani Palentini era luogo di villeggiatura della nobiltà dell'Urbe. Lungo i secoli qui si alternarono diversi domini, fino ad arrivare ai Colonna, che scelsero questo borgo come residenza estiva (più o meno negli anni in cui il pittore Andrea De Litio realizzava la famosa "Madonna di Cese"). Il paese era allora sede vescovile ed aveva già dato i natali ad un compagno di San Francesco d'Assisi, tale Fra' Bonaventura da Cese, e poi a Pietro Marso, noto filologo, umanista e cattedratico del '400. La storia del borgo è stata stravolta il 13 gennaio 1915 dal devastante terremoto che ha distrutto la Marsica, una triste pagina faticosamente superata grazie alla ricostruzione che ha permesso al paese di rinascere.
Oltre alle chiese (la parrocchiale di Santa Maria, al centro del paese, la Madonna delle Grazie o della Rafia, situata poco fuori dal centro abitato, in una cornice naturale di campi vicino ad un torrente, la chiesetta montana di San Rocco e la chiesa "vecchia" di San Vincenzo Ferreri, oggi chiusa al culto), diversi sono i luoghi di interesse storico e naturale, tra cui i resti dell'antico tempio con le pietre gentilizie, i monumenti "al seminatore" e "all'alpino" e "le Grotte Palentine e la Via del Latte", percorso montano ideato dall'associazione giovanile Mapuche. Ogni anno la vita del paese è scandita dalle feste patronali e da diverse ricorrenze folcloristiche (tra le quali una rievocazione delle tradizioni eno-gastronomiche legate a San Martino) che rendono Cese, per i Cesensi e non, qualcosa in più di un paese. Un luogo del cuore.