Il toponimo compare nella documentazione medievale con Cerredanus e Cerretanus che rappresenta un derivato in -ANUS, utilizzato per indicare un rapporto di appartenenza. Il suo valore sarebbe, quindi, quello di 'luogo piantato a cerri'. Compare per la prima volta in documenti del 969 e 976. In epoca longobardo-franca il suo territorio venne inserito nel comitato di Bulgaria. Fu dapprima dominio dei conti di Pombia e poi dei conti di Biandrate. Nel 1152 fu oggetto di contesa tra il comune di Novara e la nobile famiglia dei Biandrate. In tale occasione venne distrutta da Guido di Biandrate, appoggiato dalle milizie milanesi. Nel 1356 il feudo passò a Gian Galeazzo Visconti che rase al suolo il borgo; successivamente il duca Francesco Sforza lo concesse ai Gallarati che nel 1646 ottennero il titolo marchionale. Nel 1771 l'intero territorio passò alla giurisdizione della famiglia Gallarati Scotti. Sotto il profilo storico-architettonico interessanti sono: la chiesa di San Pietro, a tre navate, in stile romanico-gotico, risalente al XII secolo, modificata più volte, con alcuni affreschi del 1400; la parrocchiale della Natività di Maria Vergine, la cui costruzione, a croce latina, risale al XV secolo, in cui sono conservati un polittico e un dipinto risalenti al 1500; infine, il tempietto del Beato Pacifico, che ospita un elegante altare maggiore barocco e pregevoli affreschi.
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