La salvaguardia, le tradizioni, la conservazione della lingua Provenzale è lo scopo dell'Associazione Culturale Francoprovenzale di Puglia in Piemonte Presidente Silvano Tangi di Celle di San Vito, piccola comunità in Puglia
"isola linguistica riconosciuta dall'UNESCO" organizza.
Secondo alcuni storici, occorre far risalire l'origine dei due paesi al 1269 quando Carlo I° D'Angiò, chiamato in Italia dal Papa Urbano IV° per combattere contro la ribele Casa Sveva, stringeva d'assedio Lucera, colonia saracena di ben 20mila unità, ivi insediata da Federico II° di Svevia. Fu proprio in quella circostanza che il Re angioino, per impedire pericolose scorrerie dei Saraceni fuggiaschi, distaccava dal suo esercito duecento soldati, mandandoli a presidiare la fortezza di Castel Crepacore, sul monte Castiglione, poco lontano dall'antico romitaggio di San Vito. Una fortezza di rilevante importanza strategica, dominando essa la via Traiana, incassata in quel punto tra due stretti versanti e passaggio obligato per chi dal beneventano avesse voluto scendere in Capitanata. Alcuni anni dopo il Re concedeva ai duecento soldati e alle loro famiglie il permesso del castello nonché dei territori circostanti, già feudo dei Cavalieri Gerosoliminitani. Da soldati divenuti liberi cittadini, successivamente, intorno al 1345, per sfuggire alla pericolosità della via Traiana, ridivenuta insicura per le audaci scorrerie di predoni e furfanti, alcuni ritennero necessario cambiar sede. Avvenne cosi che un primo gruppo composto da famiglie si diresse a nord-est, verso l'alta valle del Celone, con l'intento di portarsi al castello abbandonato di San Felice. Successivamente però le famiglie abbandonarono il vecchio maniero e andarono ad occupare le celle della non lontana dimora estiva dei frati di San Nicola, in una località più sicura, già sede dal 1228 al 1294 dei Cavalieri di Calatrava, un ordine religioso-militare chiamato dalla Spagna da Papa Gregorio IX° 1170 circa 1241, per la protezione dei pellegrini diretti in Terra Santa. Dalle Celle monacali ivi esistenti si suppone abbia avuto origine il toponimo della località e quindi dell'attuale Celle di San Vito, definito da esperti l'avamposto in difesa dei Provenzali nella Daunia.