La sede della centrale idroelettrica di Taio Santa Giustina, a pochi minuti di strada dalla Diga, fu progettata dal grande architetto e designer Giò Ponti.
Lo stile architettonico, caratterizzato da largo uso di cemento e vetro nonché da una suddivisione essenziale degli ampi locali interni, tende a sottolineare la destinazione produttiva dell'opera e vuol farsi immagine plastica nel mito dell'efficienza tecnologica e della fiducia nel futuro che caratterizzarono gli anni a ridosso della fine della II Guerra Mondiale.
Fondamentale per farsi un'idea compiuta dell'attività della centrale è anche la sala turbine della centrale, realizzata a considerevole profondità nel sottosuolo e a cui si accede percorrendo un tunnel in cemento armato lungo circa 200 metri.