Nel 1902 fu creata una centrale elettrica sul fiume Fiume, data poi in concessione al Cotonificio Veneziano in cambio della fornitura di energia elettrica per villa Saccomani e per il funzionamento del molino. Dopo le vicende belliche, il molino fu prima rinnovato nel 1919, mentre un secondo ammodernamento si ebbe nel 1934. A partire dagli anni ‘50 sia la produzione di energia elettrica, sia l’attività molitoria iniziarono il loro declino dovuto alla crisi generale del settore tessile, presto scalzato dal settore industriale, e da un cambiamento sociale che vide l’affermazione delle grandi società di macinazione. Questo percorso culminò nell’alluvione del 1966 che decretò la chiusura della centrale e la cessazione dell’attività del molino. La centrale fu poi acquistata dalla ditta Claber di Fiume Veneto assieme alla concessione per lo sfruttamento del salto d’acqua. Ristrutturata nel 2000, è ora un impianto idroelettrico ad acqua fluente con anche funzioni ambientali.