Il parco della Villa Mirabello, originariamente di proprietà della famiglia Taccoli, venne acquistato dal comune nel 1948 e aggregato al contiguo parco di Villa Estense.
Il maestoso cedro venne piantato proprio durante i primi lavori di organizzazione del parco.
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Dopo aver vissuto un’infanzia eccezionale, il cedro attraversò un primo periodo critico verso la Prima Guerra Mondiale, seguito a fasi alterne da altre “cadute” dovute probabilmente a temporanea siccità. I primi segnali di vero declino si manifestarono però tra il 1940 e il 1950.
Solo dopo alcune energiche cure, intorno agli anni ottanta, il cedro ebbe una nuova ripresa, aiutato anche da un eccellente stato del terreno in cui è radicato.
Le analisi del suolo hanno evidenziato la presenza di una straordinaria percentuale di sabbia, che rende ottimale il terreno, soprattutto per i cedri. La sabbia infatti garantisce una buona scioltezza del terreno, che a sua volta favorisce lo scambio di aria e impedisce i ristagni di acqua. Tutto ciò ha fatto sì che il cedro non sia stato seriamente attaccato da malattie fungine, soprattutto dalla micidiale Armillaria o chiodino.
Il cedro del libano si innalza verso il cielo con diversi “fusti” che, con il passare degli anni, rendono sempre più ampia la ramificazione e la chioma.
L’esemplare di Villa Mirabello non è particolarmente alto (raggiunge “solo” 28 m di altezza) è giustamente celebre proprio per la sua maestosità e per le belle piattaforme dei suoi rami messe in miglior luce dai recenti lavori.