Il Castello Malaspina Dal Verme di Bobbio è una struttura fortificata costituita da più corpi di fabbrica racchiusi entro la cinta muraria interna in pietra. Al fortilizio si accede da due ingressi, entrambi posti a nord. Dall’atrio di ingresso si accede alla "Sala delle Marine” e ad un salone dotato di un grande camino in pietra sormontato dalle armi della famiglia Dal Verme. Sulla parete lungo la scala che conduce ai piani superiori, vi è un affresco staccato, riferibile al XVI secolo, raffigurante una Madonna con Bambino. Nel 1973, sono stati realizzati interventi che hanno comportato il rifacimento di tutti gli intonaci, dei pavimenti, della copertura, il consolidamento delle strutture e di parte della scala. Il Castello Malaspina dal Verme di Bobbio è un bene di proprietà dello Stato in gestione diretta alla Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici per le province di Parma e Piacenza.
La Storia
La costruzione originaria ebbe inizio nel 1304 nella parte alta di Bobbio ad opera di Corradino Malaspina, primo "signore" della città, forse in collaborazione con Visconte Pallavicino. La struttura e le proporzioni originarie del fortilizio erano inferiori a quelle attuali, derivanti da progressivi ampliamenti nel corso dei secoli. Nella seconda metà del Trecento, quando Bobbio era sottomessa ai Visconti, le antiche mura furono restaurate. Nel 1360 Galeazzo Visconti dona il maniero alla nuora Isabella di Francia, sposa del figlio Gian Galeazzo. Si dovrà attendere il 1436 per assistere al passaggio del castello fra i beni dei conti Dal Verme e, più precisamente, di Luigi Dal Verme, nominato conte da Filippo Maria, ultimo duca Visconti. L'assetto attuale del castello sembrerebbe infatti potersi ricondurre alla volontà di un suo discendente, Pietro Dal Verme, che intervenne nel 1440. Alla sua misteriosa morte per assassinio nel giorno delle nozze, nel 1485 tutti i suoi beni furono confiscati dalla Camera Ducale, che nel 1487 li concesse a Galeazzo Sanseverino, marito di Bianca Sforza. Nel 1516 il re di Francia Francesco I gli assegnava anche Bobbio, elevandolo in marchesato. Anche il dominio del Sanseverino ebbe breve durata, poiché nel 1521 i Dal Verme furono reintegrati nei loro tradizionali possessi, Bobbio compreso, ricevendo ulteriori investiture ducali e imperiali.
La trasformazione dell'antico, austero maniero in elegante dimora si deve allo stesso Gian Maria Dal Verme dal 1545. Altri lavori dovettero svolgersi entro la prima metà del XVIII secolo, fino a quell'epoca infatti vi abitò questo importante casato. Con la morte di Carlo Dal Verme, nel 1759, si estinse il ramo bobbiese della famiglia e il castello unitamente ad altri beni pervenne ai Dal Verme di Piacenza. Fra la seconda metà del Settecento e i primi anni del secolo successivo il fortilizio conobbe una fase di decadenza.
Truppe francesi occuparono il castello dopo la battaglia del Trebbia nel 1799, ma per poco tempo poiché furono cacciati dalle forze della Seconda Coalizione (austriaci e russi) e si ebbero gravi danni interni e strutturali per il cannoneggiamento e la battaglia per la presa del fortilizio. A quell'epoca il castello era dotato di ponti levatoi sui fronti nord e ovest e del fossato, riempito nel corso dell'Ottocento.
Nel 1805 i conti dal Verme alienarono il fortilizio con le terre annesse all'avvocato Paolo Della Cella, esponente di un'antica famiglia piacentina la cui lunga genealogia è dipinta su una grande tela ovale, del XVIII secolo, conservata in una delle sale del secondo piano del castello. Una nipote di Paolo Della Cella, Irene, alla fine del XIX secolo portò in dote il castello all'ing. Eugenio Piccinini, al quale si devono numerosi e non sempre pertinenti interventi di restauro. Irene Della Cella Piccinini è la madre dell'ultimo proprietario, Riccardo Piccinini, che alienò il castello allo Stato, attuale proprietario.