Il castello di Ussel fu edificato tra il 1341 e il 1345 da Ebalo II di Challant, signore di Ussel e di Saint-Marcel, su uno sperone roccioso che domina la valle della Dora Baltea, dove si distende il borgo di Châtillon, e l'imbocco della Valtournenche. È il primo castello monoblocco della Valle d’Aosta e segna una svolta nella storia dell’architettura militare feudale della regione. Il castello, a pianta rettangolare, è coronato sugli angoli del lato sud da due torrette cilindriche aggettanti che in origine erano collegate fra di loro da un cammino di ronda protetto dalla merlatura. Le falde del tetto terminavano in corrispondenza del cammino di ronda e il deflusso dell’acqua avveniva mediante doccioni come nel castello di Fénis. L’accesso avviene attraverso un’apertura al centro del lato meridionale, sormontata da una caditoia. In passato l’ingresso era protetto da un rivellino, del quale si vedono ancora le tracce. Un secondo ingresso, più in basso, immetteva nelle cantine, mentre una terza apertura, a quota più elevata e munita di carrucola, conduceva a un balcone. Il lato nord del castello, che si erge a filo del dirupo roccioso, mostra il volto più severo, protetto agli angoli da due torri quadrate svettanti tra le quali si trova il mastio ridotto a elemento simbolico di potenza del feudatario. Sulle mura, a tre quarti di altezza, corre una fascia orizzontale formata da una serie di archetti ciechi scolpiti in pietra. Le finestre bifore, tutte diverse una dall’altra negli archetti e nelle colonnine, sono le più belle dell’epoca in Valle d’Aosta. Anche l’archivolto della porta d’ingresso era in pietra scolpita con sculture in rilievo raffiguranti due pesci e un segno a forma di angolo retto. Prima del restauro, l’interno si presentava completamente vuoto, costruito sulla viva roccia, con tracce visibili della divisione su tre piani e tre monumentali camini sovrapposti tra loro così da utilizzare un'unica canna fumaria. Nel 1846, con l’estinzione degli Challant, tutti i possedimenti furono ereditati dalla famiglia Passerin d’Entrèves. Nel tempo, l'edificio fu adibito prima a prigione, poi a caserma e infine, nel corso del XVI secolo, completamente spogliato del materiale bellico e degli arredi e definitivamente abbandonato. Nel 1994, il barone Marcel Bich (1914-1994), famoso industriale originario di Châtillon divenuto celebre per le sue penne, che aveva acquistato l’antico maniero, lo lasciò alla Regione che ne intraprese un accurato restauro concluso nella primavera del 1998. Fra i tanti lavori eseguiti, il ripristino della copertura, realizzata in materiale trasparente, e la ricostruzione dei solai che dividevano i piani collegati tra loro da scale leggere e da un ascensore panoramico in cristallo. L’apertura al pubblico è avvenuta il 27 giugno 1998 con l’inaugurazione della mostra dedicata appunto al barone Bich, alla sua vita, alla celeberrima penna a sfera e ad altri prodotti di largo consumo da lui ideati. Attualmente è sede di eventi di vario tipo, mostre ed esposizioni.
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