CASTELLO DI SANT'ANDREA DI SUASA

MONDAVIO, PESARO E URBINO

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CASTELLO DI SANT'ANDREA DI SUASA
Le origini del castello di Sant'Andrea di Suasa, situato lungo la vallata del fiume Cesano, risalgono a circa 1500 anni fa, dopo la distruzione di Suasa da parte di Alarico, re dei Visigoti (409 d. c.). "Castrum Sancti Andreae" è il nome originario, ed è rinato grazie all'opera dei monaci benedettini che, dopo aver fondato il monastero dove si trova San Lorenzo in Campo, disboscarono e coltivarono l'intera valle del Cesano. Nell'alto medioevo il castello di Sant'Andrea di Suasa dipendeva dal monastero di San Lorenzo in Campo, ma intorno al 1150 ottenne una certa autonomia amministrativa. Aveva un Priore, un "notaro", era, però, soggetto alla contea di Fano. Nel 1303 Pandolfo e Ferrantino Malatesti occuparono la città di Fano, il Vicariato di Mondavio e le zone limitrofe. Nel 1322 il pontefice Giovanni XXII assegnò al Rettore della Marca l'amministrazione diretta dei castelli posti nella vallata del Cesano, sottraendoli alla giurisdizione di Fano. Nel 1343 tutta la zona fu di nuovo occupata da Galeotto Malatesta e la dominazione malatestiana cessò solo nel 1463. Il castello di Sant'Andrea di Suasa legò le proprie sorti a quelle di Mondavio che, insieme a Senigallia, passarono nel 1474 sotto il dominio del duca Giovanni Della Rovere. I Della Rovere governarono il ducato di Urbino fino alla devoluzione alla Santa Sede, avvenuta nel 1631. Con la devoluzione del ducato, Sant'Andrea di Suasa entrò a far parte della Legazione di Urbino e Pesaro. Nel 1804 il comune passò, per pochi anni, a quello di Torre San Marco. Durante il Regno d'Italia napoleonico Sant'Andrea di Suasa apparteneva al Dipartimento del Metauro, distretto II di Pesaro, cantone III di Fossombrone. Con la distrettuazione definitiva del 1811, faceva parte del Dipartimento del Metauro, distretto IV di Urbino, cantone di Fossombrone. Con la Restaurazione pontificia il comune ritornò a Sant'Andrea di Suasa, appartenendo alla Delegazione di Urbino e Pesaro. Nell'assetto territoriale del 1817, il comune faceva parte della Delegazione apostolica di Urbino e Pesaro, distretto di Urbino, dipendente da San Lorenzo in Campo, sede di un Governatore. In base all'assetto territoriale del 1835, il comune faceva parte del distretto di Senigallia, dipendeva da Mondavio, sede di un Governatore, all'interno della Delegazione apostolica di Urbino e Pesaro. Con l'Unità d'Italia entrò a far parte della provincia di Pesaro e Urbino, appartenendo al mandamento di Mondavio. Nel 1869 Sant'Andrea di Suasa venne soppresso e costituito frazione del comune di Mondavio. La sua soppressione era stata decretata dalla legge comunale e provinciale del 20 marzo 1865, che stabiliva le norme per la soppressione di quei comuni con una popolazione inferiore a 1500 abitanti. Sant'Andrea di Suasa ne contava poco più di 720. DESCRIZIONE: Il borgo si sviluppa lungo il crinale di un ampia collina alla sinistra del fiume Cesano, in provincia di Pesaro Ubino, in uno scenario davvero unico, infatti il paesaggio è dominato ad ovest dalle cime dei monti Catria e Acuto e da un susseguirsi di montagne (a nord le cime del Montefeltro e della gola del Furlo, a sud sono ben distinguibili il monte San Vicino, e nelle belle giornate il Monte Conero) e ad est verso il mare le colline. La struttura urbana tradisce la sua origine dovuta all'operosità dei monaci benedettini. Infatti se l'origine del primo insediamento (il Castrum) è collocabile nell'età tardo imperiale (dopo la distruzione di Suasa), il suo sviluppo urbanistico così come giunto a noi, si è avuto attorno all'anno 1000 d.C. (la prima traccia documentale risale al 1193 d.C). Ancora integro il possente circuito murario con l'unica porta d'accesso a torre, oggi raggiungibile tramite una arcata sormontata da una rampa, ma in passato servita da un ponte levatoio
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