In un paesaggio tra i più incantevoli del nord Italia, fra le morbide colline preappenniniche ammantate dai vigneti del Lambrusco Grasparossa, il castello narra una storia più che millenaria.
Citato dall’890, il castello passò nel 1038 a Bonifacio di Toscana e quindi alla figlia Matilde di Canossa; doveva consistere in una cinta murata con torre d’avvistamento, che si vuole identificare nel mastio o Torre Matildica.
Fu poi dei Levizzani che costruirono il primo nucleo del Palazzo e forse la galleria sotterranea che lo collega alla Torre.
Nel ‘500 i marchesi Rangoni, feudatari dal 1342, fecero del Palazzo un’elegante dimora; suggestive le “Stanze dei vescovi”, con soffitti dipinti e fregi con scene cavalleresche.
Dal 1921 di proprietà comunale, il castello è affascinante complesso di edifici scalati nei secoli, su cui domina la Torre affiancata dalla Rocchetta.