CASTELLO DI CHATEL ARGENT

VILLENEUVE, AOSTA

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CASTELLO DI CHATEL ARGENT

Châtel-Argent è un castello medievale che si erge su un terrazzo roccioso a picco sulla Dora Baltea nel comune di Villeneuve, in Valle d'Aosta. Edificato nel 1275 non casualmente, su una stretta naturale, un passaggio obbligato accanto alla Dora Baltea, da James of Saint Georges, architetto del conte Pietro II° di Savoia, rappresentava, con Bard e Montjovet, uno dei 3 castelli di sbarramento e controllo della Valle d’Aosta. “Argent” tradotto dal francese significa denaro. Tra le varie opinioni, si pensa che tale nome derivi dal fatto che qui si “battesse moneta” ma tra le diverse ipotesi citate, il toponimo potrebbe ancor più derivare dal caratteristico colore grigio chiaro tipico del marmo bardiglio, quasi “argentato” che conferisce la colorazione alle rocce del luogo. Sul promontorio dove ora giacciono le rovine del castello, già occupato in epoca preistorica (lo confermerebbe il ritrovamento di una stele antropomorfa protostorica), era presente una piccola fortezza romana, destinata a difendere i confini dell’Impero, la quale faceva probabilmente parte del sistema difensivo delle cosiddette “clausurae”. Quello che rimaneva dell’epoca romana è stato probabilmente distrutto dai Saraceni. L’aspetto attuale del castello risalente al 1275 è stato costruito utilizzando materiali preesistenti dell’epoca romana e, secondo studi recenti, pare essere opera di “Master James of Saint George”, architetto del conte Pierre II di Savoia. La Baronia di Châtel Argent ebbe numerosi Signori: Bard, Challand, Roncas, ecc. ma fu sempre sotto la giurisdizione di Casa Savoia. Il castello, che non aveva scopo abitativo ma veniva sfruttato dal feudatario solo in caso di pericolo, era composto da una torre circondata da altri corpi architettonici e protetto da una triplice cinta muraria. La cinta muraria più alta abbracciava la torre di avvistamento, una seconda inglobava un ampio spazio pianeggiante in cui è presente la cappella romanica intitolata a Santa Colomba ed i corpi residenziali, oggi scomparsi, mentre un’altra cinta scendeva lungo il versante, fino ad inglobare l’antichissima chiesa di Santa Maria. L’antica torre del castello di epoca romana venne sostituita da una torre cilindrica (donjon), alta circa 16 metri e con 9 metri di diametro. Tra le sue mura spesse ben 1,85 m si riconosce l’ingresso posto a 5 metri dal suolo. La porta conserva ancora i tronconi delle mensole di legno che reggevano il pianerottolo su cui poggiava la scala a pioli tramite cui era possibile entrare. Al piano superiore della torre vi sono tracce di un camino e di una latrina. All’altezza dei vari piani sono presenti feritoie a larghissima strombatura per permette una grande ampiezza di tiro. La torre è coronata da una merlatura rettangolare che ha sotto di sé dei modiglioni di pietra destinati a portare bertesche di legno. A sud della torre era presente una cisterna per l’approvvigionamento idrico. Sul fronte est dell'area fortificata si trova una piccola chiesa castellana dedicata a Santa Colomba in stile romanico che si ritiene costruita verso il 1050-70. La chiesa ha un aspetto alquanto arcaico: la facciata presenta tre specchiature verticali coronate da archetti digradanti; l'abside che sporge oltre la cinta muraria è ornata da lesene e archetti pensili in cotto. Abbandonata e scoperchiata per secoli, la chiesetta ha perduto le tracce pittoriche rilevate a fine ‘800. Solo in tempi più recenti sono stati ricostruiti il tetto e la parte apicale dei setti murari, che sorreggono il tetto a capriate lignee.

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