Il castello-convento di Capriolo domina il paese e occupa la parte sommitale di una collina. La sua posizione era favorevole sia alla comunicazione con le altre fortificazioni franciacortine sia come rifugio per la popolazione in caso di attacco e assedio. All'interno delle mura si trovavano, originariamente, una piazza con intorni ambienti voltati e un secondo livello composto da altri ambienti coperti e il mastio. Dopo la conversione del castello a convento il complesso è stato adeguato alle nuove esigenze aggiungendovi una chiesa, dei cortili e le celle per le monache.
I documenti sulle origini del castello non sono precisi. Fu il centro di difesa di Capriolo e della sponda bresciana dell'Oglio: un castello comunale, senza essere mai stato sede di un feudatario. Si sa con certezza che nel 1265 fu assediato e conquistato da Roberto di Fiandra, a capo delle truppe di Carlo d'Angiò. Per tutto il medioevo fu zona di storica rivalità fra bresciani e bergamaschi e teatro di lotte prima fra i diversi Comuni e poi fra i Visconti di Milano e la Repubblica di Venezia. Con la pace di Lodi del 1454, Brescia e Bergamo e Crema tornarono a Venezia e il territorio dell'Adda passò agli Sforza. Quindi esaurì la sua funzione di guardia e di ricovero e le cronache locali nel 1610 lo ricordano in parte in disuso. Dopo un periodo di abbandono, nel 1692 per intervento della nobildonna veneziana Chiara Foscarini Duolo e dell'eminente parroco don Francesco Lantieri de Paratico, divenne il convento delle Cappuccine provenienti dalla chiesa di S. Maria delle Grazie in Venezia, mentre ora è affidato alle Madri Orsoline. Con l'arrivo delle monache ebbe inizio una capillare relazione con il territorio che permise loro di introdurre nuove abitudini comunitarie e nuove opere d'arte devozionale.
La mole massiccia e compatta del castello-convento domina dall'alto l'intero paese. Costruito su cinque livelli, è un complesso di grande imponenza che con ricchezza di vicende alterne unisce, una sopra l'altra, due nature contrastanti: castello nella metà inferiore e convento nella metà superiore. All'interno della struttura si trova la chiesa di Santa Maria degli Angeli, iniziata nel 1692, terminata e consacrata due anni dopo. Nella storia della chiesa è da annoverare un momento di grande difficoltà vissuto dal complesso monastico in seguito alle soppressioni napoleoniche e risoltosi nel 1835 con la sua riapertura grazie all'insediamento delle suore Orsoline. La chiesa conserva l'impianto tardo seicentesco e, in alcuni punti, i lacerti delle murature medievali raccontano la storia del luogo. La facciata esterna si presenta sobria e decorata solo con paraste verticali, così come semplice è l'interno della chiesa, come prescritto dall'ordine delle Clarisse. La chiesa è divisa in tre campate e vi si possono ammirare soase lignee e altari policromi di grande effetto. Tra le opere di maggior rilievo sono da annoverare la pala del Celesti, il coro delle monache e un importante Crocifisso ligneo romanico.