Roccaforte molto suggestiva, il Castello di Calatubo è situato su un rilievo roccioso e domina il golfo di Castellammare e l'entroterra fino a monte Bonifato. La posizione del sito, attraversato da importanti vie di comunicazione, la ricchezza del suo territorio e la presenza di uno sbocco marittimo spiegano un insediamento già in età arcaica e l'importanza che esso assunse in età normanna. Il castello costituisce un complesso architettonico pluristratificato di notevoli dimensioni, i cui corpi di fabbrica si snodano lungo un compatto banco di roccia calcarea, assecondandone completamente l'andamento. Quando nel 1093 il Conte Ruggero definì i confini della nuova diocesi di Mazara, la fortezza di Calatubo esisteva già, venendo infatti inclusa fra i castelli nel nuovo grande vescovado. Nel Medioevo divenne una robusta fortezza a controllo di un vasto territorio, in epoca federiciana si trasformò in masseria feudale. Fino agli anni '60 del Novecento il Castello fu utilizzato, poi venne abbandonato e trasformato in ovile. Il degrado causato dal pascolo degli animali, il terremoto del 1968 e l'assenza di interventi hanno portato al crollo dei solai e delle murature. A ciò si è aggiunta l'opera degli scavatori di frodo, interessati ai reperti archeologici che venivano alla luce nella necropoli del VII secolo a.C.