CASTELLO DI BERTIGNANO O RICETTO DI VIVERONE

VIVERONE, BIELLA

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CASTELLO DI BERTIGNANO O RICETTO DI VIVERONE
Il castello-ricetto di Viverone, sponsorizzato da iniziative di promozione nel territorio di Sowland Piemonte (Associazione di una ventina di comuni di tre provincie , Biella ,Vercelli ,Torino), eretto e considerato "recetto "ad uso prettamente agricolo tra il 1420 e il 1480 sulla base di un preesistente castrum militare dell'XI secolo, si trova in frazione Bertignano al confine della frazione Rolle in una posizione che sovrasta il paese, da cui si gode una splendida vista sul lago e sul territorio circostante. L'altitudine è di qualche metro superiore al Castello di Roppolo posizionato ad est dal borgo medievale. L'area del lago di Viverone fu importante in età medievale in quanto situata sulla via francigena e per la fonte economica derivata dalla pesca e dalla produzione di canapa. L’incastellamento della zona risulta documentato fin dal 1145. Oggi, delle strutture dell'antico castrum restano alcuni tratti della cortina muraria, composta da pietrame alternato a ciottoli posti a spina di pesce, spesso m. 0,90 e alto originariamente m. 6. Rimangono pure i resti della torre angolare di nord-est, unica sopravvissuta delle tre originarie. Viverone, nel XIII e XIV secolo, si trovò presa tra due fuochi dal conflitto tra Vercelli e Ivrea, fino a quando, agli albori del XV secolo, fece atto di dedizione al duca Amedeo VIII di Savoia, il quale concesse, dal 1405, il privilegio di "facere unum receptum" nell’area retrostante il castello, sfruttando parte delle sue strutture difensive e pretendendone da quel momento dazi per l'uso commerciale privato. Questo ricetto-castello aveva un impianto quadrato con lato di circa m. 60, con una via ad anello e due assi viari a croce. La via d'ingresso in pietra acciottolata ancora visibile in piccole tratti, era la Via del Forno che passa a sud del borgo. All'interno del ricetto troviamo, oltre ad alcune abitazioni, l'oratorio di S. Giovanni Battista nel Castello, che era la cappella dell'antico Monastero ,visibile sul lato ovest e poi usata dai "signori " del luogo e che già nel 1348 dipendeva direttamente dalla antichissima chiesa eusebiana vercellese. Nel 1771 fu stabilito di ristrutturarla per costruirne una più grande ,ma il lavoro non fu mai realizzato, in quanto ci si limitò a restaurare quella esistente, che così è pervenuta fino ai nostri giorni. L’edificio è costituito da un solo locale con soffitto in tavelle in cotto con orditura in legno che sorreggono coppi curvi antichi; sulla facciata sono presenti due finestre ad arco ed in alto un rosone centrale con colonna e capitello in granito. All'interno, sulla parete dell'altare, sono dipinti alcuni pregevoli affreschi di artista della rinomata Scuola Vercellese Cinquecentesca che rappresentano in basso a sinistra : il vescovo finanziatore dell'opera con il prete locale al cospetto di San Giovanni Battista, in alto il martirio di Sant'Agata, centralmente la Crocifissione con l'annunciazione e la resurrezione di Cristo , in mezzo a sinistra in martirio di una santa non ancora identificata e sotto i tre Santi protettori delle comunità locali più venerati in quel periodo: San Rocco protettore dalla peste, San Bernardo dai lupi, San Defendente dagli incendi . Di questo oratorio, situato a lato del castello all'ingresso del ricetto, se ne parla già in un documento del 1191.E quindi si pensa che servisse ,essendo molto umile , per le celebrazioni dei c9bradini che già sfruttavano l'insediamento non più per uso solo difensivo. Fino al tardo Medioevo questo piccolo edificio fu sede di un rettorato nominato dal Capitolo di Sant'Eusebio e dell'Abbazia di Sant'Andrea di Vercelli. A metà del Seicento passò sotto la cura del Monastero di Biella che lo tenne fino alla soppressione dello stesso in periodo napoleonico. Tuttavia, non venne sconsacrato ma affidato prima ai canonici Lateranensi e, alla loro soppressione, alla parrocchia di Viverone. Oggi si celebra la santa messa in occasione di San Giovanni Battista il 24 giugno.
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