CASTELLO DEL MONTIFERRU O CASTELLO EZZU

CUGLIERI, ORISTANO

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CASTELLO DEL MONTIFERRU O CASTELLO EZZU

La struttura del castello di Montiferru, oggi conosciuta col nome di Casteddu Etzu, venne fatta edificare nel 1160 da Ottocorre, fratello di Barisone giudice di Torres; la fortezza fu costruita in un luogo difficilmente accessibile con lo scopo di difendere la frontiera del giudicato dalle mire espansionistiche del giudicato di Arborea. Nelle cronache delle guerre tra i due giudicati non vi è traccia di questo castello, edificato in massi basaltici, calcare e mattoni (nelle cisterne), il quale comunque entro a far parte dei possedimenti del giudicato di Arborea dopo la dissoluzione del giudicato turritano. Il castello di Montiferru divenne così uno dei baluardi della strenua resistenza arborense contro gli Aragonesi, i quali ebbero infine la meglio: la fortezza perse allora la sua funzione difensiva passando in feudo, insieme al resto del territorio di Cuglieri, prima a Guglielmo di Montagnas e poi a Raimondo Zatrillas. Proprio alle vicissitudini di questa famiglia, in particolare di donna Francesca Zatrillas, moglie di Agostino di Castelvì marchese di Laconi, è legata la fama del castello. La marchesa, infatti, vi si rifugiò nel 1668 nel tentativo di sfuggire alle accuse di adulterio con Silvestro Aimerich, nonché ai sospetti di aver commissionato l'uccisione del marito ed aver partecipato alla congiura contro il Vicerè Camarassa. Donna Francesca, saputo che un commissario con mille cavalieri si stava dirigendo al castello per arrestarla, durante la notte si rifugiò nella chiesa campestre di San Lorenzo, dalla quale riuscì poi a raggiungere la cala di Foghe imbarcandosi per Livorno. Il feudo rientrò così nei possedimenti della Corona Aragonese, ma il castello fu abbandonato dal 1670. LEGGENDA (RIASSUNTO) Dopo svariate traversie guerre e conquiste una nobildonna di nome Francesca, entrata in possesso del castello, appreso che una truppa è in arrivo a corte per arrestarla, fuggì dalla fortezza e non venne mai più ritrovata. Il Castello di Montiferru in seguito venne requisito dalla Corona aragonese e ceduto alla famiglia Brunengo. Purtroppo, durante una battaglia, tutta la famiglia Brunengo venne sterminata. Gli unici a salvarsi furono il figlio più piccolo insieme alla sua balia che si rifugiarono nei sotterranei, dove purtroppo rimasero intrappolati fino alla morte. Si narra che tra i ruderi del castello si senta ancora il dolce canto della ninna nanna che la balia era solita cantare al piccolo di cui si occupava.

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