L'edificio sorge ai margini del centro storico, in prossimità del ponte sull'Olona. L'attuale palazzo, sorto sui ruderi di una rocca preesistente di origine trecentesca, è stato costruito nel 1583 dal Conte Carlo Antonio Busca e successivamente rimaneggiato assumendo nel periodo sei-settecentesco l’aspetto architettonico di un palazzo tardo-barocco. L’originaria rocca trecentesca, di proprietà della famiglia Beccaria, era circondata da un ampio fossato riempito dall’acqua proveniente dal fiume Olona, aveva un ponte levatoio all’ingresso e due torrette agli angoli del fortilizio. Il Castello vero e proprio fu costruito dal Conte Busca nel 1583, esso aveva quattro torri angolari (probabilmente quelle che ancora sono visibili) ed era circondato dal fossato. Dal corpo principale verso sud vennero costruiti lateralmente due porticati sorretti da archi che formavano un piccolo cortile; esso conduceva all’entrata principale fornita di ponte levatoio. Diverse furono le famiglie nobili che abitarono nel Castello nel corso dei secoli: i Beccaria d’Arena, i Pietra di Costa, i Corti, i Busca, i Codalo ed infine i De’Herra da cui prende il nome probabilmente perché fu l’ultima proprietaria del castello durante il XIX secolo. Della famiglia De’Herra era una famiglia nobile milanese, arrivata in zona durante la dominazione spagnola. Del castello/fortilizio originale probabilmente è stato conservato solo l'impianto quadrangolare, con le quattro torri sporgenti agli angoli, per il resto l’edificio ha perso nel corso dei secoli tutti gli originali elementi castrensi e si è trasformato nel ‘700 in una confortevole ed elegante residenza nobiliare. Dal periodo barocco e sicuramente fino al 1855/1857 l’edificio adibito a residenza nobiliare presentava una planimetria rettangolare, rinforzata ai lati dalle quattro torri angolari sporgenti dal profilo della pianta, con una corte rettangolare sul lato sud circondata da tre lati di edifici bassi che conduceva all’ingresso principale realizzato con un portale barocco permettendo il passaggio sul ponte levatoio e sul fossato ancora esistenti su tre lati. Sul lato nord l’edificio tramite un grande cortile un tempo si raccordava con alcune pertinenze rurali che terminano con un portale settecentesco sormontato da tre pinnacoli a forma di vaso. Internamente del periodo settecentesco sono rimasti l’originale scalone dalla particolare forma di “fuso” che conduce dall’androne al piano nobile e il bellissimo salone d’onore, che è lungo quanto la larghezza del castello, voltato a botte e affrescato con motivi architettonici e decorativi in stile barocco-rococò, dal gusto curiosamente “borbonico” sia per la foggia degli abiti dei simpatici personaggi che si affacciano, sia per il paesaggio dipinto sui lati lunghi come sfondo delle architetture, decisamente non tipico della pianura padana vista la presenza di spiagge, velieri che solcano mari increspati e una vegetazione lussureggiante. Purtroppo, non si hanno informazioni riguardo l’autore dei dipinti. La trasformazione in residenza tardobarocca si evince anche dalla presenza su tutte le facciate di numerose e alte finestre e dal rifacimento delle parti sotto gronda. All’inizio del secolo scorso, tutta la proprietà è stata acquisita dal Comune che ne ha fatto la sede del Municipio. Rimangono ancora visibili tracce del fossato che circondava tre dei quattro lati del castello e che intorno al 1920 è stato riempito eliminandolo insieme al ponte levatoio per far posto al giardino municipale. Nello stesso periodo è stata fatta passare lungo il lato nord del castello la strada provinciale, isolandolo dalle sue pertinenze di un tempo che sono state alienate.
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