I documenti lo citano come castellum in età normanna (1089), castrum in quella federiciana (1241-1245) e angioina, palazzo al tempo della famiglia ducale dei Carafa, subentrata nel XVI secolo ai Sanseverino. Ai Carafa subentrano verso la fine del XVIII secolo i Ruffo di Calabria. Nel XIX secolo è stato teatro dell'evento, probabilmente più importante della storia del paese, relativo ai moti carbonari del 1820-21. Qui si nsediò la Corte Marziale che fece giustizia sommaria dei carbonari insorti guidati dal medico di Calvello Carlo Mazziotta. Negli anni Cinquanta del Novecento, il castello fu venduto a vari proprietari e suddiviso in diverse abitazioni. E'stato di recente oggetto di lavori di consolidamento e di restauro. Dopo oltre trent'anni di chiusura, nell'agosto 2016, è stato riaperto al pubblico. Una delle sale ospita un laboratorio didattico dedicato alla lavorazione della ceramica calvellese,divenuto interessante attrattore turistico dell'area della Camastra