Castello Bordonaro Il Castello Ritrovato di Nico Marino Castello Bordonaro - L'ingresso al piano nobile sede di rappresentanza del Comune Il terreno sul quale insiste il Castello Ortolani di Bordonaro è stato ipoteticamente identificato con un'antica vinea (vigna), proprietà dei Ventimiglia. Il Castello, invece, risulta essere stato costruito da Antonino Lo Duca, cefaludese, fratellastro di quel Don Antonio Duca famoso per aver fatto trasformare le Terme di Diocleziano di Roma in Chiesa di S. Maria degli Angeli. Un'iscrizione posta su uno stemma marmoreo (scudo con in capo una corona posta sopra a tre stelle ad otto punte, ordinate 2 e 1 ), oggi all'interno del baglio, così recita: ANTONINUS DUCA CANONICUS (PA)NORMITANUS CEPHALUDENSIS AEDIFICAVIT ... Il Lo Duca in questione, Arciprete in Caccamo, delle ragguardevoli famiglie cefalutane Canonico della Cattedrale di Castello Bordonaro - L'ingresso alla Chiesa di Santa Felicita e la Torre Palermo e beneficiale parroco della chiesa di S. Croce ove fu sepolto tra gli altari del Crocifisso e di Maria SS. sotto il titolo dell'Itria (Bianca 1798), muore nel 1568, lasciando erede dei suoi beni il figlio naturale Gian Bartolomeo. Successivamente ritroviamo il Castello in possesso di Don Flaminio e Bernardino Lo Duca e, quindi, dei loro eredi; da questi ultimi, infine, il Castello passa alla famiglia Signorino. Non ci è dato di conoscere attraverso quali vie la proprietà sia poi passata alla famiglia Ortolani dalla quale è pervenuta al Comune di Cefalù. Gabriele Ortolani, Barone di Bordonaro, Principe di Torremuzza, alla sua morte (Palermo, 1992), ha lasciato al Comune di Cefalù il baglio fortificato Mazzaforno-Settefrati prescrivendo che dovrà in futuro essere sempre denominato Castello Ortolani di Bordonaro e con la condizione inderogabile che tutto il complesso sia utilizzato e destinato a strumento di incontri culturali di carattere storico, letterario, religioso, filosofico e per impianti ricreativi ... Tale destinazione è evidenziata dalla lapide, fatta apporre nel baglio, che così recita: Castello Bordonaro - La mola del trappeto - Foto: PROFOTO - Cefalù QUESTO VETUSTO MANIERO RICCO DI ANTICHISSIME TRADIZIONI E DI NOBILISSIMI RICORDI GABRIELE ORTOLANI PRINCIPE DI TORREMUZZA ALLA CITTà DI CEFALù DONò PERCHè FOSSE CENTRO PROPULSORE E FECONDO DI ELEVAZIONE SOCIALE GABRIELE ORTOLANI A vigilare sull'esatta esecuzione del lascito il Barone di Bordonaro ha designato il figlioccio, Prof. Emanuele Di Fiore, scomparso nel 2001. Gabriele Ortolani era nato nel 1907 a Palermo, città dove i genitori, Alessandro e Giovanna De Michele dei Baroni del Grano, si erano trasferiti alla fine dell'Ottocento, lasciando la residenza Castello Bordonaro - Le presse per l'olio all'interno del trappeeto di Via Mandralisca in Cefalù. Storico e letterato, uomo colto e raffinato, appassionato bibliofilo amava la pittura e gli oggetti antichi, Gabriele Ortolani pubblicò saggi storici, bozzetti letterari, ed ancora ricerche di araldica ed itinerari di Palermo. Il complesso architet- tonico facente parte del lascito Ortolani è costituito da una serie di strutture che, nel tempo, sono state aggiunte all'antica torre (forse un'antica specula romana). Esse comprendono il baglio con pozzo e piccoli magazzini, il piano nobile cui sottostanno la cantina, il trappeto ed un grande magazzino. Quest'ultimo presenta nella parete perimetrale delle interessanti feritoie. Castello Bordonaro - Scala della torre ricavata all'interno delle mura Castello Bordonaro - L'altare della chiesa di Santa Felicita La maestosa torre merlata, munita di gittalore e, al suo interno, di un'interessante serie di trabucchi e trabocchetti, chiude il perimetro del baglio. Gli interni del complesso presentano alcuni curiosi percorsi che permettevano agli ospiti della casa di guadagnare la torre segretamente e in tutta fretta, quando la necessità lo rendeva indispensabile. La descrizione degli interni non può essere completa senza aver citato i due ci