Castellero è un antico borgo sito a nord est nella provincia di Asti posto a 247 metri sul livello del mare, sviluppatosi alle adiacenze dell’antico castello definito anticamente “Castelletto”. Costruito nella parte più’ alta del borgo, era un avamposto militare che ha direttamente vissuto le vicende bellicose delle famiglie nobili di Asti divise tra guelfi e ghibellini. Nel Castelletto avevano trovato rifugio i nobili astigiani di parte Guelfa. Nel 1313 durante un assalto per scacciare i nobili De Castello, il Castelletto viene preso e distrutto. Sulle rovine viene costruito l’attuale edificio non piu’ utilizzato per scopi difensivi ma come residenza dei signori del Castello: “con sale e saloni superbi dei loro arabescati soffitti, arredati di mobili solenni e preziosi” [Giuseppe Demaria – Il Castello di Castellero]. La prima Chiesa Parrocchiale di Castellero era posta nell’attuale cimitero e dedicata a San Pietro del bosco. In stile romanico, e’ stata recentemente restaurata nei paramenti esterni. Anticamente, a causa delle nefaste condizioni di manutenzione della stessa e con le mutate necessità della popolazione, dopo l’anno 1663 inizia invece ad essere utilizzata come Chiesa Parrocchiale, l’attuale edificio precedentemente cappella gentilizia dei signori Ponte del Castello. Dedicata a San Pietro in Vincoli, è sontuosamente dipinta; all’interno si trova un pregiato rosone con la Madonna del Rosario della Ditta Balmet di Grenoble e spicca il quadro del coro che rappresenta la liberazione di San Pietro dal carcere realizzato dal pittore torinese Giovanni Stura. Di notevole importanza è l’organo ligneo costruito da Giovanni Battista Lingiardi nel 1822. Acquistato nel 1948 dalla Confraternita di Frugarolo (Alessandria) e trasferito a Castellero. Era originariamente composto da 900 canne, in legno dipinto, altre interne in lega metallica stagno – piombo e da quelle in facciata in stagno fine. Nel corso nel 1900 sono state installate altre canne in zinco per migliore ulteriormente il suono. Restaurato nel 2019 dalla Ditta Fratelli Marin di Lumarzo, viene utilizzato ogni anno per la rassegna organistica internazionale Cantantibus Organis. Il territorio di Castellero è composto da sabbie di Asti ricche di calcare, arenarie e fossili marini. In questo territorio, in epoche remote si è riscontrata in modo unico la diffusione della coltivazione della nocciola: “il territorio di Castellero abbonda di nocciuoli” come affermava l’avv. G.S. De Canis nella sua descrizione statistica della provincia di Asti. Di remota origine è la produzione di olio di nocciola: le famiglie castelleresi utilizzavano appositi torchietti per produrre l’olio di nocciola per usi culinari. Il tema della nocciola viene illustrato in maniera innovativa nel primo museo multimediale d’Italia sulla nocciola inaugurato nel 2024 nei ristrutturati locali dell’ultima bottega storica di Castellero. Tramite opportuni visori con realtà aumentata, il visitatore entra in prima persona in un viaggio a tre dimensioni che lo porta nei territori castelleresi tra noccioleti, sentieri, aziende corilicole del territorio. Nel concentrico e nelle sue borgate, sono stati recuperati i “sentieri della Nocciola”. Antiche vie di collegamento ora utilizzate per manifestazioni podistiche e ciclistiche. Su molti edifici si possono visionare ambientazioni di vita passata opera dell’artista arch. Barbara Galizia.
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