Castel San Pietro fu, assieme al Palazzo del Capitanio, uno dei simboli del potere cittadino, specialmente tra l'antichità e il medioevo. Il Castello evoca l'insediamento primitivo di Verona sulla collina, nell'età del ferro; l'origine della città romana; la stagione della sede palatina dei re tra V e X secolo, da Teodorico a Berengario I, passando per il longobardo Alboino; il periodo scaligero e visconteo, fino ad arrivare alla grande caserma asburgica, che diede al complesso il volto attuale. Castel San Pietro è un punto di osservazione e controllo privilegiato su Verona e sul fiume Adige. I romani vi costruirono un tempio e poi, sulle pendici collinari, il teatro. Sulle rovine del tempio venne edificato il castello medievale e al suo interno la chiesa di San Pietro. Il Castello fu collegato alla cinta collinare delle mura, volute da Cangrande a partire dal 1324, e rinforzato dai Visconti, dopo il 1387. Gravemente danneggiati in epoca Napoleonica, tra il 1852 e il 1856, chiesa e castello vennero demoliti per lasciare il posto alla caserma asburgica, che ancora si vede. La sagoma dell'edificio austriaco è ormai accolta nel paesaggio urbano, ma alla metà del XIX secolo si imponeva su Verona in modo inquietante e minaccioso, con i cannoni puntati sulla città. Oggi Castel San Pietro è un luogo panoramico e romantico molto amato dai veronesi e dai turisti. La caserma Asburgica è caratterizzata da possenti murature sormontate da volte a botte prive di ogni ornamento o decorazione. Di notevole importanza archeologica sono le strutture ritrovate durante una campagna di scavi iniziata nell'autunno del 2007, durante tale intervento sono stati rinvenuti all'interno della Caserma i resti della chiesa romanica di San Pietro insistente sui resti del podio del tempio risalente al I secolo a.C. All'esterno della struttura fu rinvenuta, invece, una grande cisterna viscontea, visibile fino al 1951, quando fu poi tombata con materiali di risulta; il manufatto ha forma cilindrica ed è stato edificato all'interno di un vasto taglio circolare aperto direttamente nel banco di roccia "tufacea" che costituisce la collina.