Si narra che Virgilio nascose un uovo all'interno di una gabbia nei sotterranei di Castel Marino poichè "da quell'ovo pendevano tutti li facti e la fortuna del Castello". Dalla celebre e antica leggenda napoletana di epoca medievale e per la sua forma ellittica deriverebbe il nome di Castel dell'Ovo, imponente complesso monumentale sorto sull'Isolotto di tufo di Megaride oggi collegato alla città di Napoli tramite un ponte che offre una delle viste più suggestive del golfo.
Sull'isolotto anticamente sorgeva una dipendenza della meravigliosa Villa di Lucio Licinio Lucullo, che qui si dedicava allo studio, alla sfarzo, all'arte e al diletto e di cui si conserva ancora la Sala delle Colonne (poi inglobata nel Castello). La villa successivamente fu occupata da monaci Basiliani che ne fecero luogo di culto cristiano fino all'arrivo dei Saraceni che la trasformarono in avamposto militare. Gli Angioini e gli aragonesi furono nei secoli seguenti promotori di interventi di ampliamento e abbellimento del castello che era sede del regio tesoro. Numerose e invasive furono le modifiche effettuate durante l'occupazione dei francesi e l'assedio degli spagnoli nel corso del 1500 e ancora durante il 1600 e 1700. Dismesso il ruolo militare, oggi Castel dell' Ovo è simbolo della storia di Napoli.