Nel XIX sec. Villa Roccabruna era conosciuta come "Casino Ribiere" dal nome della sua proprietaria, un'eccentrica sarta di Parigi che, mentre si trovava a Milano sotto la dominazione francese, ha fatto una fortuna vestendo le signore dell'alta società. Giuditta Pasta acquistò la villa nel 1827 con i primi soldi guadagnati come cantante e la ribattezzò Villa Roda. L'edificio è stato ristrutturato tra il 1827 e il 1829 dall'ingegnere Filippo Ferranti, zio di Giuditta. Villa Roda in realtà comprende tre case: la villa principale e due pensioni. Il primo era un edificio a più piani con un portico disegnato dal pittore Francesco Hayez e costruito dallo scultore Alessandro Puttinati, che riproducevano il colonnato del Teatro alla Scala di Milano.L’edificio fu poi completamente ricostruito tra il 1906 e il 1910, su progetto dell’architetto milanese Carlo Formenti, ristrutturando la precedente Villa Roda, divenuta proprietà dei Wild, famiglia di magnati del cotone torinesi di origine Svizzera.