Inaugurato il 30 giugno 1938, il Casinò municipale del Lido rientrava nel piano del regime fascista di inaugurare una casa da gioco simile a quelle di San Remo, Nizza e Cannes. Insieme alla sede invernale di Ca' Vendramin Calergi, il Casinò garantiva risorse economiche alla città. Il progetto si deve all'ingegnere Eugenio Miozzi, progettista del Garage comunale oltre a numerosi ponti (translagunare della Libertà,degli Scalzi, dell'Accademia, quelli sul Rio Novo) e autore della zona di ingresso alla città di Piazzale Roma e del Rio Novo. L'edificio è monumentale: alto 28,70 m per soli due piani. Al pianoterra c'è un atrio alto 12 m con ai lati un caffè e un ristorante con ampie vetrate e un salone per le feste. Uno scalone porta al primo piano dove erano situate le sale da gioco, il salone principale e il salone di gala. In cima, una terrazza con vista sul mare e sulla laguna. Il blocco sinistro dell'edificio contiene gli spazi di servizio per il personale. Marmi, specchi e vetrate decorano gli interni. La tecnologia più avanzata dell'epoca permise di realizzare un impianto di illuminazione particolare, di condizionamento e di riscaldamento e uno speciale palcoscenico.
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