Casentino, sacra terra di acque sorgive Il territorio comunale offre rilevanti testimonianze storico artistiche e di interesse archeologico. Se il centro storico del capoluogo, suggestivo per il suo assetto urbanistico e per la bella piazza centrale, offre eccellenze monumentali. Al di là della valenza storica post medievale che assegna al capoluogo un primato di certo innegabile, la storia del territorio pone in realtà le terre di Casentino come le più antiche e di più nobile retaggio dell'intero territorio, oggi comprendente anche le ville di Ocre e Fossa, ma anche lo stesso Sant'Eusanio Forconese, Villa S. Angelo con la frazione di Tussillo e Stiffe nel comune di S. Demetrio ne' Vestini. Questo era infatti l'estensione delle territorio vestino-romano conosciuto come ager Vejos. Infatti, la colonizzazione più antica, dal neolitico al bronzo finale, con il periodo compreso tra il XVII a.C. e il IX sec. a. C. (ma il predominio territoriale seguirà per tutta l'età del ferro e in epoca romana , perdurando fino al V sec. d.C. quando i Bizantini spostarono il baricentro del dominio nelle sette terre di Ocre), si trova nel sopraripa finale del Rio di Fossa laddove incontra il corso dell'Aterno, ponendo quindi al centro del sistema il luogo dove attualmente sorge la frazione di Casentino, dove si trovano i primi segni strutturati delle colonizzazioni dell'antichissimo popolo dei Vestini, nobile ceppo della stirpe degli Umbri, il più antico popolo italico. Occorre innanzi tutto osservare che Casentino è un insediamento medievale che come quello originario pre-romano è legato alle acque, alle acque sorgive in particolare e alla straordinaria opera di regimazione che le antiche popolazioni e le genti di un più vicino ieri ed oggi hanno condotto per lo sfruttamento della risorsa idrica. Le memorie storiche accertano le antiche origini di Casentino che oggi pongono al centro dell'interesse storico le sue antiche vie, le sue architetture, specialmente incrementate in bellezza e dotazioni artistiche a partire dal XVI sec., grazie soprattutto ai commerci con i territori dell'altopiano e le terre di Ocre, alle quali questa insediamento è stato legato da millenni. Su queste speciali prerogative ambientali si rappresenta il centro storico del borgo che il sisma del 6 aprile 2009 ha gravemente colpito ma su questi valori potranno crearsi nuove prospettive di sviluppo, elaborarsi strategie di rilancio affidate ad un attento e meticoloso restauro del costruito esistente, per la valorizzazione delle risorse culturali, recuperando anche il contado, attraverso la valorizzazione degli antichi percorsi, sicura meta di un ritrovato interesse per la natura, l'archeologia e il paesaggistico antropico tradizionale.