La creazione della Cascata risale al 271 a.C., è una formidabile opera d’ingegneria romana che servì a favorire il deflusso delle acque del Velino, responsabili di frequenti e disastrose inondazioni e della trasformazione di vaste estensioni di terra in malsane paludi. In epoche successive e fino al Rinascimento, vennero compiuti ulteriori lavori di perfezionamento fino all’assetto attuale.
La cascata appare come una scrosciante colonna d'acqua distribuita su tre salti. Avvolgendo la flora in una nuvola di schiuma bianca, copre un dislivello di 165 metri.
Nel Parco della Cascata si cammina su sentieri con grandi esemplari di Salici, Ontani, Lecci e il Pino d’Aleppo è spesso abbarbicato alle emergenze calcaree dei versanti, mentre le colline sono coperte da lecci, querce, aceri e faggi.