CASA SAREDO PARODI

GENOVA

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CASA SAREDO PARODI

Casa Saredo-Parodi è un’importante dimora del XVI secolo, ubicata nel quartiere di Marassi, nel Municipio Bassa Valbisagno. L’Alizeri dice: “grandeggiano sparsi tra il verde i palazzi che allegravano ai nostri antichi i villerecciozi di Marassi, or deserti in gran parte o mutati per altro”; quindi un paesaggio campestre cosparso di residenze, ove i nobili si recavano a villeggiare, ma già in fase di graduale, costante mutamento nella prima metà dell'Ottocento, quando già gradatamente si va subordinando alla città. La villa Saredo-Parodi è tra le residenze che più hanno subito questo lento e indiscriminato accrescimento urbano che ha portato, specialmente nell'ultimo dopoguerra, al soffocamento della villa ormai posta in una zona sovraffollata, e dalla totale perdita dell'ambientazione originale. L'edificio fu costruito verso la fine del XVI secolo dai Garibaldi, passò nel secolo XIX ai Saredo-Parodi e successivamente, dal 1955, alla famiglia Catto che vi stabilì una falegnameria. Oggi il proprietario è il Comune di Genova e per diversi anni vi ha collocato propri uffici decentrati. La nobiltà dei canoni architettonici della costruzione è mantenuta nel volume compatto dell'edificio e nella distribuzione degli interni, caratteri tutti tipici del tardo ‘500. La cattiva manutenzione dell'edificio ha portato in breve tempo alla scomparsa quasi totale della ricca decorazione parietale che la villa doveva possedere ancora in un tempo non lontano. Consta di un piano terra, di un piano nobile di eccezionale altezza, e un'ulteriore piano sottotetto di servizio. La facciata principale esposta a sud, priva di ogni aggetto plastico, ha tre bucature centrali, altre due finestre spostate verso i lati - con spalle di muro di maggiore ampiezza- e l'asse di simmetria, testimoniano l’aderenza alla consueta tipologia di Villa di questo periodo. L'mpianto interno, tripartito con cellula centrale maggiore, lo scalone che arriva alla loggia superiore e la doppia altezza del salone al piano nobile, contribuiscono ad una chiara lettura della villa nell'ambito dei canoni di scuola alessiana. Dall'accesso su via Marassi, si passa direttamente nel grande atrio centrale, preceduto sulla destra dallo scalone monumentale, ricco di nobili motivi architettonici; Al piano superiore, la loggia, con l'arrivo della scala è contigua al salone sopra l'atrio. Da un vano laterale si accede ad una cappella lievemente aggettante verso l'esterno, dalle misure estremamente contenute e priva di ogni carattere di monumentalità barocca. La villa Saredo-Parodi è tra le residenze che più hanno subito questo lento e indiscriminato accrescimento urbano che ha portato, specialmente nell'ultimo dopoguerra, al soffocamento della villa ormai posta in una zona sovraffollata, e dalla totale perdita dell'ambientazione originale. La ricchezza decorativa degli affreschi che si estendono per la quasi totalità delle pareti interne della villa e della cappelletta, mirabili opere di Valerio Castello, di Domenico Fiasella di Perin Del Vaga, conferiscono alla residenza ricchezza decorativa di libera ed agevole interpretazione. Ancora ben conservati, ma bisognosi di immediati restauri, sono gli affreschi della volta del salone a piano terra di Domenico Fiasella (1589-1669) ispirato al mito di Diana ed Endimione, e quelli di Castello nella cappelletta, raffiguranti episodi della vita della Madonna, di gusto musicalmente pre-settecentesco. I valori architettonici della villa sono mortificati dell'esiguità dell'area libera che lambisce i tre lati della villa: lo stato di abbandono in cui versa l'edificio può portare, in breve tempo, alla perdita degli affreschi. Aa.VV., P.Marchi, a cura di, Le Ville del Genovesato, vol.IV, Valenti

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