Il palazzo, acquistato nel 1824 dal celebre compositore pesarese Gioacchino Rossini, fu la dimora del musicista per circa vent’anni prima del suo trasferimento a Parigi.
Sulla facciata principale troneggia un distico latino che recita: "Non è il padrone che deve inorgoglirsi della casa, ma la casa del padrone", mentre su quella laterale, tra note musicali, si legge il distico “Accompagna i versi con le sette note musicali in mezzo ad un profumato boschetto di alloro", tratto dall’Eneide di Virgilio.