Questo pregevole edificio nobile risale al XV sec. È situato in corrispondenza della cerchia medievale delle mura cittadine. Il palazzo è su 3 livelli con un ampio cortile interno centrale e due piccoli cortili secondari. Forse antichi chiostri che potrebbero essere l’unica traccia rimasta di un antico convento.
L’edificio ha una sola facciata esterna, visibile in via delle Tovaglie. Il prospetto è porticato, in laterizio, con cornice marcapiano e cornicione dentellato.
Il portico a quattro arcate è coperto da volte a crociera e sostenuto da pilastri ottagonali con bei capitelli in pietra. Presentano fori, forse risalenti all’ultimo conflitto.
Come cita la targa, fu dimora del poeta arcade e drammaturgo Pier Jacopo Martello (o Martelli, 1665-1727), che qui vi abitò con la famiglia d’origine e qui incontrò altri letterati e pittori celebri, tra cui Carlo Cignani.
Di proprietà privata, dal 2002 è inagibile all’interno e presenta alle pareti possibilità di crolli. Già nel 2016 il palazzo fu segnalato dalla sezione bolognese di Italia Nostra, che ne chiese un generale intervento restaurativo, come previsto dall’atto di tutela a cui l’edificio è vincolato.
È evidente il desolante stato di incuria e abbandono in cui versa questa illustre testimonianza di un pezzo di storia bolognese. Merita ben altra sorte… e solo l’interesse dei cittadini potrà salvarlo.