Per iniziativa dell'Associazione Culturale Abate Gioacchino e del Comune di Celico, sulla casa natale di Gioacchino da Fiore solo nel 2007 è stato imposto il vincolo architettonico (Decreto del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Direz. Reg. per i Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria, n. 89 del 25/09/2007).
Una tappa essenziale dell’impegno dell'Associazione, avviato nel 1996, per la riscoperta e la valorizzazione dei luoghi dell’Abate nella cittadina di Celico.
Il sogno dell'Associazione è, naturalmente, quello di renderla accessibile e fruibile al vasto pubblico internazionale interessato alla figura di Gioacchino, acquisendola alla proprietà pubblica, riaccorpandola in un unico immobile e restituendole il più possibile la sua veste medievale, per farne non solo un centro di accoglienza turistica ma anche un centro di iniziative di ogni genere per il recupero dello spirito gioachimita. Una casa viva e non un museo morto nella sperduta provincia cosentina.
Questo sogno rischia di infrangersi contro la scarsa sensibilità culturale che, specialmente in questa fase storica, caratterizza soprattutto la classe politica che si rifiuta di vedere nella cultura una risorsa sociale ed economica e così, quando rarissimamente viene finanziato un progetto culturale, subisce forti tagli e condizionamenti tanto da stravolgerlo o renderlo irrealizzabile.
Nel mentre vogliamo rassicurare quanti sono interessati alla figura dell’abate celichese, circa l’impegno nostro per la salvaguardia di tutti i luoghi di Gioacchino, facciamo appello a chiunque volesse offrirci una collaborazione, una proposta o un’opportunità perché la casa natale di Gioacchino e tutti i luoghi che, nella nostra cittadina, portano ancora le sue impronte (visitate il link Celico città Celeste sul sito del Comune), possano essere resi accessibili e fruibili per i visitatori di ogni parte del mondo.
Abbiamo bisogno anche di idee innovative su come utilizzare la casa, su come ridare vita alla casa di un uomo che ha impregnato del suo spirito tutto il pensiero innovatore dai suoi tempi ad oggi.
Pensiamo che la proprietà pubblica possa garantire l’accesso a tutti i visitatori, ma non escludiamo altre possibili soluzioni che, comunque, oltre ad una destinazione principale coerente allo spirito gioachimita, garantiscano in qualche modo l’accesso e l’uso del pubblico.